Confindustria, l'Italia non cresce. Investimenti attesi in calo

Confindustria, l'Italia non cresce. Investimenti attesi in calo
(Teleborsa) - "L'Italia non cresce" gli investimenti sono attesi in calo, i consumi sono deboli e con prospettive incerte. "Il PIL italiano nei primi mesi del 2019, come atteso,...

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(Teleborsa) - "L'Italia non cresce" gli investimenti sono attesi in calo, i consumi sono deboli e con prospettive incerte. "Il PIL italiano nei primi mesi del 2019, come atteso, ha smesso di ridursi. Ma lo scenario a inizio secondo trimestre "resta fragile e incerto". E' quanto sottolinea il Centro studi di Confindustria (CSC) nella consueta Congiuntura Flash.


A inizio 2019, la produzione industriale "è risalita recuperando dal crollo d fine 2028" ma nell'analisi di Confindustria è un dato che dipende "in gran parte" dalla ricostituzione di scorte "facendo presagire una nuova flessione a breve". Anche il fatturato è risalito (+0,2% a febbraio) specie grazie ai beni strumentali. Ma "preoccupa il calo degli ordini industriali (-2,7%) soprattutto esteri. E, a marzo, avvertono gli economisti, il PMI è sceso ancora nella manifattura, in zona contrazione (47,4) pur salendo nei servizi".

In uno "scenario negativo per gli investimenti. Gli indicatori fanno prevedere una minor spesa per capitale fisso nel 2019" e con "prospettive incerte per i consumi" che restano "deboli".

La strada è ancora impervia
Con la risoluzione, il Parlamento ha sostanzialmente chiarito il percorso che il Governo dovrebbe seguire. Le cose in programma sono tante. Occorre riuscire a creare, in sei mesi, spazi di bilancio sufficienti per finanziare l'annullamento delle clausole di salvaguardia, le politiche invariate e la riforma fiscale delineata nel "Contratto di Governo" del 2018, oltre che per continuare a stimolare la crescita economica. Senza sforare i livelli di deficit indicati nel DEF, per non alimentare nuove tensioni sui mercati finanziari ed evitare anche eventuali contrasti con le istituzioni europee". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero