(Teleborsa) - Le compagnie aeree low cost minacciano di lasciare l'aeroporto di Venezia se dovesse essere confermata l'introduzione della tassa d'imbarco di 2,50 euro a...
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"Se la proposta dovesse essere confermata, assisteremmo a una perdita di competitività dello scalo di Venezia a vantaggio di altre destinazioni, dove l'offerta di voli sarà supportata da tariffe più contenute grazie ad addizionali più basse", ha dichiarato Valeria Rebasti, country manager Volotea per l'Italia e il sud-est Europa.
"Le rotte stanno in piedi perché hanno sostenibilità economica e le compagnie, in particolare le low cost, hanno margini molto bassi, per cui 2,50 euro si sentono e significa che le compagnie dovranno rivedere le rotte e le frequenze che operano e gli investimenti che avevano previsto", osserva Lorenzo Lagorio country manager per l'Italia di EasyJet, compagnia che ha tre aerei basati a Venezia.
L'Amministrazione comunale veneziana ha deciso di adottare quanto previsto dal Decreto-Legge n. 50 del 2022 e nel caso dell'aeroporto Marco Polo l'addizionale salirebbe dagli attuali 6,50 euro a passeggero a 9 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero