Commercio: stime ISTAT preoccupano le associazioni di categoria

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(Teleborsa) - Reazioni "preoccupate", oggi, 7 febbraio, dopo la pubblicazione delle stime ISTAT sul commercio di dicembre 2018. Un appello carico di apprensione, che ha visto le...

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(Teleborsa) - Reazioni "preoccupate", oggi, 7 febbraio, dopo la pubblicazione delle stime ISTAT sul commercio di dicembre 2018. Un appello carico di apprensione, che ha visto le associazioni di categoria impegnate a commentare il calo delle vendite al dettaglio dello 0,7% nell'ultimo mese dello scorso anno. Oltre alla variazione negativa dello 0,6% in valore e dello 0,5% in volume registrata su base annua, con le sole vendite di beni non alimentari in leggero rialzo.


Un dicembre 2018 pessimo per i piccoli negozi, commenta Confesercenti, che nonostante le festività "hanno registrato una flessione – nelle vendite di 2,2 punti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un picco negativo di -3,6% per gli alimentari. Uno dei risultati peggiori dell'anno", durante il quale non è bastata "nemmeno la crescita delle vendite tramite web e il lavoro dei discount per riportare in attivo il bilancio dell'anno".

Dello stesso avviso Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione, che ha sottolineato come "il 2018 si è chiuso con vendite al dettaglio ferme, con un dato complessivo di +0,2%. È l'ulteriore conferma di un'economia bloccata, con famiglie e imprese preoccupate per il futuro che si muovono con il freno a mano tirato su consumi e investimenti". Una situazione, quella descritta da Gradara, che proseguirà anche nel 2019, "con una prima parte dell'anno che inevitabilmente seguirà la fase di rallentamento evidenziata degli ultimi mesi del 2018 e una seconda che sarà influenzata dagli impatti delle misure varate con la Legge di Bilancio".


Unica nota positiva è "la domanda delle famiglie", ha spiegano da Confcommercio, che ha dimostrato "una maggior tenuta rispetto ad altri indicatori. Considerando le riduzioni di ricchezza finanziaria subite negli ultimi sei mesi, il quadro dei consumi avrebbe potuto, infatti, essere ben peggiore di quello effettivamente osservato". Una consolazione "seppur piccola", che, sempre stando alle dichiarazioni della Confederazioni, potrebbe essere messa in discussione dal protrarsi dell'attuale fase di incertezza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero