Dalla sospensione degli investimenti per il 2020, alle materie prime che saranno acquistate all'estero, fino alla chiusura degli stabilimenti ubicati nel Mezzogiorno. È...
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«Dei tre stabilimenti italiani - ha spiegato Pierini - quello di Oricola (L'Aquila), dove la plastica rappresenta il 100% dei contenitori, e quello di Marcianise, dove siamo al 70% di utilizzo del Pet, rischiano seriamente la chiusura se non si ridurrà la portata di queste misure. Sulla plastica abbiamo registrato qualche apertura, sulla sugar tax, che è completamente nuova e colpisce le bevande anche senza zucchero, nessuno ci ha ascoltato». In «soldoni», l'aggravio di costi per Coca Cola Hbc sarebbe in totale di 180 milioni di euro (140 a causa della plastica tax, 40 per la sugar tax).
La conversione al vetro e all'alluminio non conviene, secondo l'azienda, né economicamente né sotto il profilo ambientale: «La lavorazione di vetro e alluminio produce molta più anidride carbonica del Pet». All'incontro hanno preso parte il deputato napoletano di Forza Italia Paolo Russo, che ha promesso di presentare emendamenti contro queste «misure folli», e la consigliera regionale del Pd, l'irpina Vincenza Amato; prima il deputato Cinque Stelle Gianfranco Di Sarno.
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Il Messaggero