Cnel, per l'Ue servono politiche sociali vincolanti

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“L’Europa deve riassumere pienamente nella sua agenda il tema del lavoro impegnandosi fortemente sui diritti e le tutele sociali”. ...

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“L’Europa deve riassumere pienamente nella sua agenda il tema del lavoro impegnandosi fortemente sui diritti e le tutele sociali”.


E’ quanto si legge nel Documento di Osservazioni e Proposte sul Pilastro Europeo dei Diritti Sociali (PEDS), redatto dalla Commissione istruttoria III Politiche UE e cooperazione internazionale del CNEL e approvato dall’Assemblea (relatori in aula i consiglieri Gian Paolo Gualaccini e Luisangela Peluccaccia).

“Una delle cause alla base della crisi del Progetto europeo consiste proprio nell’aver trascurato questi temi anche se sanciti già nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione. I sentimenti anti europei che si stanno risvegliando nel vecchio continente sono purtroppo il risultato di questa ‘dimenticanza’ e delle politiche di austerità, rigore, tagli alla spesa pubblica che soprattutto negli anni della crisi economica hanno determinato pesanti conseguenze sulla contrattazione collettiva e hanno portato diseguaglianze, ampliando i divari tra i Paesi”, aggiunge il CNEL.

Il Pilastro, sottoscritto dai vertici di Parlamento europeo, Consiglio e Commissione in occasione del vertice sociale per l’occupazione svoltosi a Göteborg a novembre del 2017, si divide in 3 macro aree: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, eque condizioni di lavoro, protezione sociale adeguata e sostenibile, per un totale di 20 settori di intervento e relativi principi, che necessitano di azioni concrete di implementazione.

“Nel sottolineare l'inscindibilità del binomio benessere economico-benessere sociale, il CNEL raccomanda che il PEDS, che nasce come strumento di soft law, non vincolante per i Paesi membri, possa, a seguito di una chiara volontà politica, almeno tradursi in risultati tangibili, vale a dire in politiche sociali comunemente condivise da tutti gli Stati”, sottolinea il consigliere Gualaccini.


“Il Peds non ha una base legale e pertanto ha la stessa valenza di una conclusione del Consiglio UE. Serve un deciso impegno a rendere costitutivi i temi dei diritti sociali nelle politiche dell'Unione e, dunque, una precisa volontà politica dei singoli Governi in modo da rendere il PEDS vincolante per gli Stati membri e le istituzioni dell’Ue e che i diritti in esso contenuti si applichino ai cittadini dell'UE e ai cittadini di Paesi terzi residenti legalmente nell'Unione -si legge ancora nel documento del CNEL - Tra gli aspetti positivi del Pilastro si riscontra il passo avanti nella direzione di un progresso sociale. Criticità, invece, permangono verso possibili interpretazioni restrittive del principio di sussidiarietà, che potrebbe limitare l’“effetto convergenza” a fronte di regressioni nazionalistiche”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero