Cnel, da Romano Prodi a Giulio Tremonti le riflessioni sul mondo che verrà

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E’ disponibile sul sito www.cnel.it il volume dal titolo “Il mondo che verrà. Interpretare e orientare lo sviluppo dopo la crisi sanitaria globale”,...

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E’ disponibile sul sito www.cnel.it il volume dal titolo “Il mondo che verrà. Interpretare e orientare lo sviluppo dopo la crisi sanitaria globale”, pubblicato nella collana “Quaderni del CNEL”, in uscita cartacea nei prossimi giorni.

            
Il libro, nato da un’idea del presidente CNEL Tiziano Treu che ha curato l’introduzione, contiene 15 riflessioni sugli impatti della pandemia e possibili scenari nazionali ed internazionali che si verranno a delineare, scritte da Emma Bonino, Massimo Bray, Guido Brera, Giuseppe De Rita, Maurizio Ferrera, Franco Gallo, Luca Jahier, Mauro Magatti, Romano Prodi, Lucrezia Reichlin, Chiara Saraceno, Paola Severino, Giovanni Tamburi, Giulio Tremonti e Stefano Zamagni.

“Gli effetti economici della pandemia sono ancora indeterminati. Le prime stime indicano un ordine di grandezza nella caduta del Pil mondiale doppio di quella delle crisi del 2008 e un gravissimo impatto sulla occupazione, secondo le previsioni dell’OIL oltre 250 milioni di disoccupati - scrive il presidente Treu nell’introduzione - Il volume può offrire alle istituzioni e ai decisori pubblici, alle organizzazioni sociali e politiche e anche alle persone che vogliono riflettere, elementi preziosi per orizzontarsi in un futuro che si presenta incerto come non mai, ma anche aperto a nuove possibilità.

Dagli scritti dei quindici esperti emergono alcuni tratti comuni sulle conseguenze più immediate della pandemia e sulle proposte: il modello di Europa è da modificare, il divario digitale si è trasformato in elemento di diseguaglianza sociale, il ruolo della scuola è sottovalutato, il terzo settore ha supportato ma non è integrato col sistema nazionale, i milioni di dati raccolti devono essere un patrimonio scientifico sul quale basare le decisioni politiche, si sono sperimentate nuove forme di “diritto dell’emergenza” che hanno variato gli equilibri istituzionali (mettendone in luce le criticità) e che per la ripresa richiedono ora una nuova forma di collaborazione tra pubblico e privato.  


L’impatto drammatico sul mondo del lavoro e le politiche di welfare da rinforzare per tamponarne gli effetti sociali che possono derivarne sono alcuni degli argomenti che proprio il CNEL, come gli altri Comitati Economici e Sociali europei, è chiamato a valutare coinvolgendo direttamente tutti i corpi intermedi in esso rappresentati.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero