Club Med, conti a picco e Fosun cerca di ritoccare l'opa

Club Med, conti a picco e Fosun cerca di ritoccare l'opa
Nonostante le promesse del presidente Henri Giscard d'Estaing (utile di 15 milioni e ritorno al dividendo), il Club Med chiude nuovamente in rosso di 9 milioni l'esercizio...

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Nonostante le promesse del presidente Henri Giscard d'Estaing (utile di 15 milioni e ritorno al dividendo), il Club Med chiude nuovamente in rosso di 9 milioni l'esercizio 2013-2014 come nel bilancio precedente: si conferma dunque la gestione deficitaria del team di Giscard d'Estaing che non riesce ad aumentare i ricavi.




I risultati arrivano a ridosso del probabile rilancio del gruppo cinese Fosun che, entro la scadenza di lunedì 1, vorrebbe ritoccare il prezzo dell'opa nella competizione con Andrea Bonomi: due settimane fa l'uomo d'affari italiano ha alzato la posta a 23 euro. Ieri il prezzo delle azioni si è attestato a 23,90 euro. Secondo le norme, Fosun dovrebbe alzare l'offerta almeno del 2% per il rilancio ma, stante le attuali quotazioni, è evidente che il gruppo cinese, del quale fanno parte i manager di Giscard d'Estaing, dovrebbero offrire più di 24 euro.



A fianco della cordata orientale dovrebbe intervenire Nelson Tanure, il discusso finanziere brasiliano che ha già incrociato un gruppo italiano ai tempi della Telecom dell'Olimpia di Marco Tronchetti Provera. Fosun vorrebbe rilanciare anche se SocGen incontra difficoltà a mettere insieme un pool di banche che sostenga l'investimento di 880 milioni, con 80 milioni di debiti. Per un ulteriore ritocco, Bonomi avrebbe altri 12 giorni, quindi il probabile rilancio dovrebbe avvenire entro il 13 dicembre.



ALTRI 12 GIORNI PER L'ITALIANO

Tornando ai disastrosi conti del Club Med, sul risultato - spiega una nota - hanno pesato gli oneri straordinari per 13 milioni per la chiusura o l'uscita da villaggi non strategici e altri 6 milioni di altri costi straordinari, di cui tre spesi per l'assistenza dei consulenti nella battaglia a colpi di opa tra Fosun e Bonomi. La guerra «sta ritardando alcuni progetti di sviluppo», ha detto il cfo Michel Wolfovski, per l'incertezza sulla strategia post-opa. Wolfovski ha citato l'esempio del villaggio a 5 stelle di Cefalù. «Le banche italiane ci dicono oggi che vogliono essere sicure della strategia dopo l'opa perché uno degli offerenti punta al ritorno ai 3 tridenti (le stelle, ndr) e quindi ci suggeriscono di aspettare per ottenere i finanziamenti: tutto ciò frena il progetto», ha spiegato il cfo, riferendosi alla strategia di Global Resort, il veicolo di Bonomi che punta a sviluppare i villaggi a tre stelle. In realtà, secondo fonti bene informate, gli istituti frenano perché perplessi di fronte al deterioramento dei conti.



Del resto, il fatturato consolidato del Club Med è diminuito dell'1,9% a 1,38 miliardi, mentre il giro d'affari dei soli villaggi è stato di 1,37 miliardi (- 0,2%). Il risultato operativo sceso così a 13 milioni. «Il Club Med, in un contesto difficile, ha mantenuto la redditività operativa», è l'acrobatica difesa del presidente. Il quale non esita a promettere nel 2015 una inversione di tendenza. L'aveva annunciata, invano, per quest'anno.

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Il Messaggero