Cincinnato e Parco archeologico fanno rinascere le vigne del Colosseo

La vigna sul colle Palatino
Un piccolo vigneto è ri-nato nel cuore di Roma, sul colle del Palatino, grazie alla volontà del Parco Archeologico del Colosseo e alla disponibilità...

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Un piccolo vigneto è ri-nato nel cuore di Roma, sul colle del Palatino, grazie alla volontà del Parco Archeologico del Colosseo e alla disponibilità dell’azienda vitivinicola “Cincinnato” di Cori che si è proposta, attraverso un contratto di sponsorizzazione tecnica, di realizzare un altro importante progetto teso ad esaltare il legame culturale ed etico che l’area mantiene con le origini agricole della civiltà romana. L’idea di veder spuntare grappoli d’uva sul Palatino rientra infatti nella promozione del paesaggio storico come valore culturale che va ad aggiungersi alle bellezze del Parco Archeologico, che diventa però anche un “parco naturale” con il progetto “PArCO Green”.

“Per noi coltivare Bellone sul Palatino – racconta Nazzareno Milita, presidente dell’azienda vitivinicola Cincinnato – significa contribuire a produrre non solo vino, per quanto ci impegneremo a fare anche quello e al meglio delle nostre possibilità, ma soprattutto cultura. Siamo abituati da sempre a parlare dell’importanza della vite nella storia italiana fin dall’epoca romana, ecco da oggi non solo se ne potrà parlare ma la si potrà anche toccare con mano, vedendo i germogli e i grappoli dorati arrivare a maturazione in un contesto unico e di una bellezza inarrivabile. Proprio nel cuore della Città Eterna. Questo ci riempie di orgoglio ma anche di responsabilità, ci piace pensare che tramite un piccolo vigneto milioni di visitatori di ogni parte del mondo torneranno a casa avendo visto con i loro occhi perché l’Italia è così intimamente legata alla produzione di vino”.

Un’operazione “etica”, come la definisce la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che “mira a sviluppare senso civico nei confronti della cultura, e al contempo didattica, perché darà il là a laboratori, visite, degustazioni rivolti al pubblico che visita il parco”.

“Dal punto di vista tecnico – aggiunge Giovanna Trisorio, responsabile marketing di Cincinnato – siamo contenti che sia stato scelto il Bellone perché è il vitigno più identitario per le nostre uve bianche. Il lavoro sarà svolto manualmente per impattare il meno possibile sull’area, i pali di sostegno sono in castagno, la produzione sarà in regime biologico e non è previsto nessun sistema di irrigazione. Un impianto simile a quelli di inizio Novecento, pensato soprattutto per fare cultura ed educare”.

Mentre il mondo vitivinicolo si appresta ad affrontare la vendemmia 2021, sul Palatino ci si dà appuntamento per il 2023 per il primo vero raccolto. Il vino che ne nascerà non rappresenterà un prodotto commerciale, e non sarà in vendita, ma incarnando il valore etico e innovativo del progetto del Parco Archeologico del Colosseo, ne comunicherà i valori più profondi in una veste “liquida” e profumata.

 

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Il Messaggero