Cibus, Patuanelli: guardiamo a 2022 con sufficiente ottimismo

Cibus, Patuanelli: guardiamo a 2022 con sufficiente ottimismo
(Teleborsa) - Oggi inauguriamo Cibus, è un momento importante, dove la filiera agroalimentare si mette in mostra e guardiamo con sufficiente ottimismo a questo 2022". ...

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(Teleborsa) - Oggi inauguriamo Cibus, è un momento importante, dove la filiera agroalimentare si mette in mostra e guardiamo con sufficiente ottimismo a questo 2022".



Così il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, a margine della inaugurazione di Cibus. "C'è la voglia di tornare ad esserci e mostrare l'agroalimentare italiano al mondo, è il traino dell'export dell'Italia e continua a esserlo: oltre al record dello scorso anno con 52 miliardi di export, anche i primi mesi dell'anno non stanno segnando il passo". "Ovviamente - ha aggiunto il ministro - le difficoltà ci sono, anche dovute al conflitto ucraino e in termini di aumento dei costi e soprattutto dell'energia. Il governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi ed e' importante che ora - ha aggiunto - la Ue non retroceda da quella volontà di stare assieme e di agire comune che ha caratterizzato il modo in cui abbiamo affrontato la pandemia".

"Ieri sera abbiamo approvato un decreto importante che sostiene tutti i settori produttivi per vedere una riduzione del costo dell'energia. Oggi il problema non sono gli stock di prodotti ma le dinamiche di prezzo", ha detto Patuanelli ribadendo che quella in atto, "per il settore primario più che per quello della trasformazione è una crisi più profonda di quella pandemica: oggi le aziende agricole non riescono a ricevere neanche quella parte di aumento dei prezzi al consumo che c'è e si perde nella filiera". Per questo, ha concluso il ministro, "va sostenuto il produttore primario. Per farlo servono misure strutturali, per fortuna ci aiuta anche il PNRR che tocca i settori che sono da affrontare oggi: i contratti di filiera, le agroenergie". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero