Censis, De Rita: "Italia post lockdown più connessa e digitale"

Censis, De Rita: "Italia post lockdown più connessa e digitale"
(Teleborsa) - "Durante il lockdown gli italiani hanno mostrato la loro capacità di adattamento e in milioni si sono esercitati, molti per la prima volta, a utilizzare le nuove...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - "Durante il lockdown gli italiani hanno mostrato la loro capacità di adattamento e in milioni si sono esercitati, molti per la prima volta, a utilizzare le nuove tecnologie nel lavoro, nello studio, negli acquisti, negli ascolti di contenuti audio e video, compiendo un grande balzo in avanti sulla strada della modernità. Oggi, di fronte alle nuove restrizioni che ci aspettano, siamo profondamente cambiati e più pronti a utilizzare il digitale per vivere la vita normale". È quanto ha affermato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, questa mattina al Senato, in occasione della presentazione del terzo Rapporto Auditel-Censis "L'Italia post-lockdown: la nuova normalità digitale delle famiglie italiane".






"Dopo il lockdown – spiega De Rita – le famiglie sono uscite, nella loro maggioranza, più connesse, con più voglia di connessione. Tra i device preferiti figurano lo smartphone e la smart tv che alla connessione internet unisce la dimensione familiare propria dello strumento televisivo. A livello generale questo periodo del 2020 – continua il presidente del Censis – è stato un periodo di innovazione notevole sul piano dei comportamenti di comunicazione e informazione dell'Italia, naturalmente con gli stessi difetti che si riscontrano in altri settori. Le fasce basse della popolazione non hanno avuto accesso al digitale e sono, in qualche modo, ancora legate a una comunicazione tradizionale. Dalle statistiche emerge che l'Italia, sebbene dal punto di vista generale sia divisa equamente fra fascia alta di reddito, fascia media e bassa, per quanto riguarda l'uso dei mezzi di comunicazione moderni, vi è un importante divario fra fascia alta e fascia bassa. La fascia bassa per il 59% non entra nel meccanismo comunicativo. E questo è un elemento di disturbo e preoccupazione". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero