Cartelle del fisco, nuovo rinvio ​di tre mesi. Salta la nuova salvaguardia degli esodati

Altri tre mesi di sospensione delle cartelle della riscossione e degli avvisi fiscali, pedaggi autostradali congelati, tempo fino a fine 2021 per concorsi e assunzioni in sospeso...

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Altri tre mesi di sospensione delle cartelle della riscossione e degli avvisi fiscali, pedaggi autostradali congelati, tempo fino a fine 2021 per concorsi e assunzioni in sospeso della pubblica amministrazione. Come ogni anno il decreto Milleproroghe rappresenta l’ultima occasione per rinviare problemi che non si ritiene possibile risolvere e inserire qualche correttivo a norme da poco approvate: dovrebbe essere esaminato dal governo oggi pomeriggio, mentre la legge di Bilancio non ha ancora ottenuto il via libera della Camera che arriverà dopo Natale (e dovrà poi fare l’ultimo passaggio al Senato).

Proprio il percorso della manovra si è complicato ieri sera, dopo la maratona degli emendamenti in commissione. È successo che la Ragioneria generale dello Stato ha cassato per mancanza di copertura o di relazione tecnica 14 modifiche appena approvate, chiedendo la riformulazione per un numero ancora maggiore. Gli strali dei tecnici del Mef hanno colpito in particolare la nona salvaguardia per 2.400 persone che non hanno potuto accedere al pensionamento a causa della riforma Fornero del 2011. In una nota dai toni piuttosto duri, la Rgs ha osservato che la norma riaprirebbe una questione che era stata definita, aumentando la spesa pensionistica e mettendosi in contrasto con le raccomandazioni dell’Unione europea per l’accesso al Recovery Fund.

Tornando al “Milleproroghe”, tra le scadenze su cui è attesa una decisione c’è anche quella della riscossione e degli accertamenti fiscali. La loro sospensione vale in base alle norme in vigore fino al 31 dicembre: a partire da quella data e per tutto il 2021 decine di milioni di comunicazioni si riverserebbero sui contribuenti. Nella bozza andata ieri all’esame del “preconsiglio” (la riunione tecnica che precede il Consiglio dei ministri vero e proprio) non compariva un ulteriore slittamento, ma il ministero dell’Economia lo sta valutando ed alla fine dovrebbe materializzarsi per un periodo di almeno tre mesi. Sarebbe solo però solo un passaggio provvisorio in vista di una soluzione più strutturale del problema, che potrebbe comprendere una dilazione degli invii o la cancellazione almeno parziale delle cartelle.

C’è invece una norma generale che prolunga alcune misure connesse allo stato di emergenza fino alla sua data di cessazione (che attualmente è il 31 gennaio) e comunque non oltre il 1 marzo. Si tratta tra l’altro dell’operatività del commissario Arcuri e delle disposizioni straordinarie per la produzione e l’acquisto di mascherine.

Il provvedimento contiene poi una serie di misure tradizionalmente inserite di anno in anno: è il caso ad esempio dello spostamento a fine 2021 dei termini per assunzioni della pubblica amministrazione e concorsi, inclusa la validità della graduatoria dei precari. Un altro blocco di proroghe riguarda la sanità: c’è ad esempio quella che sposta alla fine del prossimo anno l’arco temporale entro il quale le Regioni potranno realizzare i cosiddetti Covid hotel, strutture alberghiere riadattate per ospitare persone in quarantena o isolamento. Una questione che si pone spesso a fine anno è quella dei pedaggi autostradali, oggetto in passato di ripetuti aggiornamenti verso l’alto.

Il decreto Milleproroghe interviene spostando in avanti di sei mesi il termine entro il quale i concessionari potranno definire i piani economico-finanziari con i relativi investimenti, dai quali dipendono anche le eventuale variazioni dei pedaggi. Dunque da qui a giugno non ci dovrebbero essere novità su questo fronte. Interventi anche sul trasporto aereo con l’estensione di sei mesi delle compensazioni già previste per il settore a seguito dei danni subiti a seguito della pandemia. La vecchia Alitalia, ossia le società in amministrazione straordinaria, avrà sei mesi di tempo in più per restituire i 400 milioni di prestito che lo Stato aveva concesso alla fine del 2019. 
 

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Il Messaggero