(Teleborsa) - Riflettori puntati sul dossier energia con il nodo risorse e i partiti della maggioranza in pressing sul Premier Draghi e sul Ministero dell'Economia che ben presto...
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Per la Lega - che chiede uno scostamento di bilancio, strada che il Presidente del Consiglio almeno per ora non vorrebbe percorrere - servono almeno cinque miliardi di euro per il secondo trimestre dell'anno. Salvini, in attesa di un incontro chiarificatore sulla questione con Draghi, continua a sottolineare che "in questo momento l'emergenza nazionale per famiglie e imprese non è la legge elettorale ma bloccare gli aumenti di luce e gas e dunque occorre un decreto urgente". Puntano i piedi anche i Cinquestelle - ancora alle prese con fibrillazioni interne - come anche Forza Italia, chiedendo un intervento urgente.
"Oggi il primo problema degli italiani non è il dibattito sul futuro del centrodestra, ma il caro bollette con imprese e famiglie che rischiano di finire in ginocchio, occorre intervenire in maniera determinata da subito", dice il coordinatore del partito Tajani.
Al momento, più defilati Pd e Italia viva che non infieriscono sull'esecutivo uscito indebolito dalla partita per il Quirinale: "Per ridurre il costo delle bollette servono scelte coraggiose e non inutili slogan ruggiti ai microfoni — sottolinea Donatella Conzatti, senatrice e segretario della commissione Bilancio — invitando a riflettere sul fatto che un "nuovo scostamento significa altre spese correnti a debito. Pensiamoci bene".
Affonda invece la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni che entra a gamba tesa parlando di " governo totalmente discostato dalla realtà e a pagarne le conseguenze sono sempre e solo gli italiani" Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero