Caro bollette, allarme Confesercenti: "A rischio chiusura 90mila imprese"

Caro bollette, allarme Confesercenti: "A rischio chiusura 90mila imprese"
(Teleborsa) - A causa dell'impennata dei prezzi dell'energia e del caro bollette sono a rischio chiusura 90mila imprese, circa il 10% del totale operante nel commercio, per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - A causa dell'impennata dei prezzi dell'energia e del caro bollette sono a rischio chiusura 90mila imprese, circa il 10% del totale operante nel commercio, per complessivi 250mila posti di lavoro. E' quanto stima Confesercenti, secondo cui è chiaramente impossibile gestire gli aumenti dei costi delle utenze che si aggiungono a quelli delle materie prime alimentari, traslando sui prezzi di vendita gli interi importi.


Se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6.700 euro per le bollette di luce e gas - sottolinea l'associazione dei commercianti - nei prossimi dodici mesi spenderà 14.740 euro, con un aumento del 120% ed un'incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9% al 10,7%. Allo stesso modo, un albergo medio vedrà lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45.000 a 108.000 euro (+140% con un'incidenza di oltre 25 punti percentuali sui ricavi) ed un esercizio di vicinato da 1.900 a 3.420 euro (+80%), un ristorante da 13.500 a 29.700 euro (+120%).

"Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per tantissime imprese, un virus che distrugge bilanci e redditività. E questo nonostante gli interventi di sostegno fin qui adottati dal governo, che scadranno fra settembre ed ottobre", sottolinea la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise, avvertendo "in autunno si rischia il collasso".

"È necessario in prima istanza estendere anche alle piccole imprese il credito d'imposta per l'energia elettrica (imprese con potenza al di sotto di 16,5 kwh), aumentare le percentuali di credito d'imposta almeno fino al doppio (da 15 a 30 e da 25 a 50 per il gas) e prorogare gli interventi almeno fino al 31 dicembre 2022. Al tempo stesso, bisogna mettere in campo interventi paralleli più significativi, di medio periodo ma realizzabili in tempi relativamente brevi, per la diversificazione delle fonti e favorire con un bonus al 110% gli investimenti di chi può rendersi autonomo attraverso la produzione di energia pulita", conclude De Luise. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero