Cantieri, in arrivo le semplificazioni: tempi di gara più corti e sblocco delle risorse inutilizzate

Cantieri, in arrivo le semplificazioni: tempi di gara più corti e sblocco delle risorse inutilizzate
In arrivo un pacchetto di misure per semplificare le procedure nei cantieri e mettere il settore delle costruzioni in condizione di ripartire di slancio. L'obbiettivo del...

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In arrivo un pacchetto di misure per semplificare le procedure nei cantieri e mettere il settore delle costruzioni in condizione di ripartire di slancio. L'obbiettivo del ministero delle Infrastrutture è di mettere il turbo alle opere pubbliche. A questo scopo i costruttori chiedono di accorciare i tempi delle gare, l'accelerazione dei programmi di spesa e lo sblocco delle risorse inutilizzate. Le proposte, contenute in un documento presentato al governo la settimana scorsa, sono oggetto in queste ore di un confronto in seno alla maggioranza.


Si ragiona anche sull'estensione della moratoria sui mutui alle imprese con crediti deteriorati e ai fondi immobiliari che hanno investito in edifici congelati dal lockdown. «Per ripartire bisogna rendere subito disponibili i 3 miliardi disponibili destinati alla progettazione degli enti pubblici per i prossimi 15 anni, assegnandoli con meccanismo a sportello e obbligo di utilizzo dei fondi in tempi contingentati, e creare un mega fondo unico nel quale trasferire le risorse che negli ultimi anni sono state destinate agli investimenti degli enti territoriali ma che ancora oggi risultano inutilizzate e frammentate in molti programmi, in palio c'è un tesoretto da 39 miliardi di euro», avverte il presidente dell'Ance Gabriele Buia. I costruttori chiedono per prima cosa di non considerare il contagio da Covid-19 al pari un infortunio sul lavoro. Nel pacchetto di misure in arrivo non troveranno spazio però tutti gli interventi caldeggiati dagli operatori del settore. Se da un lato il governo pare intenzionato per esempio a dare semaforo verde all'obbligo di utilizzo dell’esclusione automatica delle offerte anomale per tutti gli importi, dall'altro l'ipotesi di fornire uno scudo penale alle stazioni appaltanti divide la maggioranza.

Così il presidente dell'associazione nazionale dei costruttori edili Gabreiele Buia: «Serve coraggio, è il momento di dare una svolta altrimenti il settore, che rappresenta oltre il 22 per cento del prodotto interno lordo, non risucirà a ripartire. Bisogna garantire liquidità a tutti gli attori della filiera e approfittare dell'emergenza per avviare un serio processo di sburocratizzazione». Per quanto riguarda il rinnovo delle modalità di gara, i costruttori premono affinché la presentazione dell’offerta valga quale dichiarazione del possesso dei requisiti di ordine generale e speciale e nel contempo suggeriscono che la stazione appaltante prima dell'apertura delle offerte effettui verifiche a campione su un numero di offerenti non inferiore al 10 per cento. Novità in arrivo anche per la fase di esecuzione dei lavori: sì all’obbligo di erogazione dell’anticipazione anche laddove l’appaltatore ne abbia già usufruito, per un ammontare pari al 20 per cento del valore delle prestazioni ancora da eseguire, e all'adozione di un primo stato di avanzamento emergenziale, da liquidare entro 15 giorni, funzionale anche alla valutazione dei lavori ancora da eseguire per l’erogazione dell’ulteriore anticipazione. In materia di lavoro, le imprese manifestano l'esigenza di stipulare, prorogare e rinnovare i contratti a tempo determinato per un periodo di 12 mesi dalla ripresa delle attività in deroga ai limiti previsti dal Jobs Act e alle disposizioni specifiche dei contratti collettivi di lavoro.


Lato risorse. Oltre a invocare il pagamento immediato di tutti i debiti arretrati della Pa, 6 miliardi di euro circa, l'Ance chiede che vengano approvati al più presto gli aggiornamenti dei Contratti di programma di Rfi ed Anas, così da scongelare 28 miliardi di euro d'investimenti. Il governo sta valutando inoltre l'ipotesi di estendere la moratoria sui finanziamenti introdotta dal Cura Italia alle imprese che hanno crediti deteriorati. Mentre Confindustria Assoimmobiliare, con cui Ance ha avviato un gruppo di lavoro congiunto per definire delle linee guida sulla riapertura dei cantieri, chiede di ampliare la moratoria sui mutui ipotecari ai fondi immobiliari il cui patrimonio risulta investito in edifici adibiti all’esercizio di attività che sono state sospese a seguito dell’adozione delle misure di lockdown. Per la presidente di Assoimmobiliare Silvia Rovere, che accusa il governo di aver trascurato il settore, l'estensione costituirebbe un segnale importante.


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Il Messaggero