Caltagirone Editore torna all’utile e al dividendo

In forte aumento il risultato 2021 a 28,7 milioni. In crescita anche i ricavi grazie alle attività web

Caltagirone Editore torna all’utile e al dividendo
Si è chiuso con un risultato netto in forte aumento il 2021 per la Caltagirone Editore. I numeri del progetto di bilancio approvati ieri dal cda presieduto da Azzurra...

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Si è chiuso con un risultato netto in forte aumento il 2021 per la Caltagirone Editore. I numeri del progetto di bilancio approvati ieri dal cda presieduto da Azzurra Caltagirone indicano infatti un utile pari a 28,7 milioni rispetto al risultato negativo di 44,3 milioni del 2020 che però risentiva «della svalutazione di immobilizzazioni immateriali a vita indefinita per 57,4 milioni», spiega una nota del gruppo. Di qui la decisione di tornare a proporre ai soci la distribuzione di un dividendo pari a 0,03 euro per azione. I risultati confermano la spinta del web, una rotta che verrà seguita anche negli anni a venire con «iniziative di valorizzazione delle versioni multimediali», sottolinea la casa editrice. Ma anche azioni «di miglioramento delle attività internet finalizzate ad incrementare i nuovi flussi di pubblicità e ad acquisire nuovi lettori».

LA SPINTA DELL’ONLINE


Nel dettaglio, i conti 2021 registrano ricavi operativi per 122,7 milioni, in aumento del 2,3%. Con i ricavi diffusionali, ivi incluse le vendite di copie e abbonamenti digitali, si segnala una crescita significativa del numero di clienti dei prodotti digitali che ha compensato la decrescita delle copie cartacee vendute.

 

 

Da parte sua, la raccolta pubblicitaria è stata in linea con l’esercizio precedente: la contribuzione del settore Internet sul fatturato pubblicitario complessivo si attesta ora al 24,8%. Riguardo al margine operativo lordo, è stato positivo per 15,5 milioni (5,5 milioni euro nel 2020) grazie alla riduzione del 6,2% dei costi operativi. In particolare il costo del lavoro si è ridotto del 9,8%, mentre gli altri costi operativi si sono ridotti del 3,5%. Anche il costo delle materie prime ha segnato un decremento (lo 0,4%) dovuto alle minori quantità utilizzate al netto dell’aumento del prezzo della carta.

Infine, il risultato operativo è positivo per 8,3 milioni (contro il dato negativo per 59,6 milioni del 2020) e comprende ammortamenti per 6,6 milioni, accantonamenti per rischi per 98mila euro e svalutazione crediti per 452mila euro, spiega ancora la società. Positivo anche il risultato della gestione finanziaria (13,1 milioni contro i 2,9 milioni al 31 dicembre 2020) che include dividendi su azioni quotate per 12,6 milioni (a fronte dei 3,3 milioni nel 2020). A sua volta la posizione finanziaria netta (45,2 milioni) è in diminuzione di 40,8 milioni, principalmente per effetto di investimenti in azioni quotate e per la parte di indebitamento derivante dall’applicazione del principio contabile Ifrs 16. Infine, il patrimonio netto consolidato di gruppo è oggi pari a 402,9 milioni rispetto ai 339,3 milioni del 2020.
 

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Il Messaggero