(Teleborsa) - Nonostante la congiuntura economica italiana non positiva che ha inciso anche sul turismo, la parte dei viaggi d'affari segnala una previsione di chiusura del 2019...
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Nel triennio 2017-2019, la spesa destinata alle trasferte di viaggio d'affari e` aumentata del 6% mentre il numero di trasferte ha registrato un incremento del 12%. Il costo medio per titolo di viaggio mostra un trend decrescente durante tutto il periodo, diminuendo complessivamente di 9€. Cio` significa che le aziende italiane sono tornate a investire per rispondere alla necessita` di viaggi di lavoro dei propri manager e dipendenti. L'aumento del numero di viaggi e dei budget destinati a tali spese e` sintomo di una ripresa dell'economia del Paese.
SOSTENIBILITA' SEMPRE PIU' AL CENTRO - Interessante segnalare la crescente rilevanza del tema della sostenibilita` confermata dal 73% dei viaggiatori che vorrebbe provare alberghi e location green o eco-friendly nell'immediato futuro, il valore piu` alto registrato negli anni su questa specifica questione. Grazie al suo enorme patrimonio turistico l'Italia puo` trasformare la capacita` di soddisfare i bisogni legati alla sostenibilita` in un vantaggio competitivo. Recuperando la quota di arrivi internazionali sul totale mondiale del 2002 (pari al 5,7% a fronte del 4,3% attuale) si potrebbero ricavare circa 50 miliardi di euro aggiuntivi che farebbero del turismo ancora di piu` un volano strategico per la crescita del Paese di cui la sostenibilita` puo` essere un fattore chiave.
Dando uno sguardo al mappamondo, le principali destinazioni intercontinentali rimangono New York, seguita da Shanghai e Dubai. Seguono San Paolo, Hong Kong e Tokyo. Da sottolineare la sempre maggiore importanza del traffico aereo verso l'Asia: Shanghai conferma la sua leadership seguita da Hong Kong e Tokyo. A livello europeo, con il 16,4% del totale dei viaggi d'affari, la principale destinazione aerea è rimasta Parigi nei primi nove mesi del 2019. Seguono Londra con il 12,3% e Madrid con l'8,3%.
"L'Uvet Analytics indica una previsione di +5% per il 2020 e del +7,5% per il 2021 nonostante nel Paese non si veda ancora una crescita vera e propria, dichiara Luca Patane`, Presidente Gruppo Uvet. Grazie all'introduzione dell'intelligenza artificiale, della blockchain e dei big data, il modo di vivere e il business si e` trasformato. Fattori che, uniti alla qualita` dei servizi e all'assistenza al cliente sempre piu` tailor-made, permettono di distinguersi. Il Gruppo Uvet sta facendo importanti investimenti per consolidare e rafforzare ulteriormente la propria quota di mercato in Italia nel prossimo triennio. Investimenti auspicabili anche dal resto del Paese per contribuire alla crescita del settore".
(Foto: Olu Eletu on Unsplash) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero