Brutte notizie dal mercato del lavoro: risale il tasso di disoccupazione

Brutte notizie dal mercato del lavoro: risale il tasso di disoccupazione
(Teleborsa) - Il mercato del lavoro continua ad essere la nota dolente dell'Italia, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Ad aprile la stima dei disoccupati è...

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(Teleborsa) - Il mercato del lavoro continua ad essere la nota dolente dell'Italia, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Ad aprile la stima dei disoccupati è cresciuta dell'1,7% (+50 mila), dopo il calo di marzo (-1,7%), portando il tasso di disoccupazione all'11,7%, in aumento di 0,1 punti percentuali su marzo. L'aumento, spiega l'Istat, è attribuibile alle donne (+4,2%), mentre si registra un lieve calo per gli uomini (-0,4%). Non accenna a migliorare la disoccupazione giovanile (15-24enni), portandosi al 36,9%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente.  Da segnalare però un incremento del numero degli occupati (+0,2% o +51 mila persone occupate), con il tasso di occupazione in aumento di 0,2 punti percentuali sul mese precedente, al 56,9%. L'aumento riguarda sia i dipendenti (+35 mila i permanenti, stabili quelli a termine) sia gli indipendenti (+16 mila), coinvolgendo uomini e donne e tutte le classi d'età ad eccezione dei 35-49enni.  Ad aprile si osserva una consistente crescita della partecipazione al mercato del lavoro determinata dall'aumento contemporaneo di occupati e disoccupati e un corrispondente forte calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni(-0,8%, pari a-113 mila). La diminuzione riguarda uomini e donne e si distribuisce tra tutte le classi d'età. Il tasso di inattività scende al 35,4% (-0,3 punti percentuali). Su base annua si conferma la tendenza all'aumento del numero di occupati (+1,0%, pari a +215 mila). La crescita è interamente attribuibile ai dipendenti permanenti (+1,9%, pari a +279 mila occupati a tempo indeterminato), mentre sono in calo sia i dipendenti a termine sia gli indipendenti. Nello stesso periodo calano i disoccupati (-3,0%, pari a -93 mila) e, soprattutto, gli inattivi (-2,1%, pari a-292 mila).
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Il Messaggero