(Teleborsa) - L'attuale situazione sulla Brexit porterà a un taglio sulle stime del Pil per il 2019 all'1,2% dal 1,6%. È quanto dichiarato dal Cancelliere dello Scacchiere...
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Il governo inglese deve iniziare a fare i conti con le conseguenze del voto alla Camera dei Comuni che martedì ha bocciato l'accordo sulla Brexit voluto dalla premier Theresa May.
Tra le prime decisione c'è quella relativa al taglio dei dazi fino all'87% per i prodotti importati dall'UE al Regno Unito, con l'eccezione di alcuni prodotti agricoli, carni bovine, suine, di agnello, pollame e alcuni prodotti lattiero-caseari, e parti di automobili che vedrebbero dei dazi limitati.
Il documento presentato da Londra dovrebbe entrare in vigore il 29 marzo nel caso di Brexit senza accordo. "La nostra priorità è garantire un accordo con l'UE in quanto ciò eviterà l'interruzione delle nostre relazioni commerciali globali, ma dobbiamo prepararci a tutte le eventualità", ha dichiarato il ministro al commercio George Hollingbery.
Anche il ministro del Tesoro Hammond, parlando ai Comuni, ha messo in guardia sulla possibilità di un'uscita "no deal" e sulle sue conseguenze per l'economia britannica che vedrebbe "un'interruzione significativa" nella curva di crescita. "Questo non è ciò che il popolo britannico ha votato a giugno 2016", ha aggiunto.
Il Cancelliere ha poi aggiunto che sono previste maggiori entrate fiscali, ma che la spesa è ora limitata dalla situazione sulla Brexit.
"Stiamo facendo un altro passo per uscire dall'austerity", ha continuato aggiungendo che l'economia inglese dovrebbe "crescere più rapidamente di quella tedesca" nonostante il rallentamento dell'economia mondiale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero