(Teleborsa) - A 24 ore dal voto del Parlamento britannico sulla Brexit, i Presidenti della Commissione e del Consiglio europeo, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, hanno inviato...
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Una missiva lunga 4 pagine, quella ricevuta nella mattina del 14 gennaio dall'inquilina del numero 10 di Downing Street, dalla quale si apprende che il "backstop", meccanismo posto a garanzia di un confine senza barriere tra Irlanda ed Irlanda del Nord, entrerà in vigore solo se strettamente necessario, e, comunque, in maniera temporanea.
Nel documento, utile a supportare le ragioni dell'accordo di fronte alla Camera Bassa, vengono esaminati alcuni punti dell'intesa e viene esplicitato il valore legale delle conclusioni firmate dal Consiglio UE.
Immediata la risposta della Premier May, la quale afferma che gli ulteriori "chiarimenti ed impegni" sul "backstop" contenuti nella lettera di Bruxelles sono conformi allo spirito dell'accordo raggiunto con i Ventisette, ma nello stesso tempo sono sintomo di una rassicurazione aggiuntiva contro le paure sollevate da alcuni rappresentanti della Camera Bassa.
Successivamente, a margine di un discorso in una fabbrica a Stoke-on-Trent, la leader britannica avrebbe spiegato che i suoi timori non riguarderebbero il tentativo da parte del Parlamento di riprendere in mano l'accordo sull'uscita dall'Unione, ma il fatto che l'organo legislativo intenda "frustrare" l'intero processo. La premier, avrebbe sottolineato, poi, la bontà dell'accordo raggiunto, ribadendo ad un reporter la volontà di "attuare la Brexit" e di sperare di convincere i deputati, confermando un suo doppio intervento alla Camera: oggi e domani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero