(Teleborsa) - Brembo, azienda italiana leader nella produzione di impianti frenanti e quotata a Piazza Affari, ha chiuso il 2021 con ricavi netti consolidati pari a 2.777,6...
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Il margine operativo lordo (EBITDA) del 2021 ammonta a 502,7 milioni di euro (18,1% dei ricavi), e si confronta con 388,7 milioni del 2020 (17,6% dei ricavi). Il periodo si chiude con un utile netto di 215,5 milioni di euro, in aumento del 57,9% rispetto all'anno precedente. Gli investimenti netti sono stati pari a 236,2 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 è pari a 411,8 milioni di euro, in calo di 71,5 milioni rispetto al 30 settembre 2021 (483,3 milioni) e in aumento di 27,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2020.
"L'azienda ha generato ricavi superiori anche al 2019 e ha preservato la propria profittabilità, sebbene il contesto di mercato sia stato influenzato dal forte impatto negativo dell'inflazione delle materie prime e della carenza dei semiconduttori", ha commentato il presidente esecutivo Matteo Tiraboschi. "Nonostante la complessità dello scenario di mercato e le tensioni geopolitiche, guardiamo al nuovo anno forti di un percorso strategico solido, tracciato nella direzione della continua innovazione delle nostre soluzioni, nel solco della digitalizzazione e dello sviluppo sostenibile", ha aggiunto. Il CdA ha proposto un dividendo di 0,27 euro per azione.
Con riferimento all'outlook 2022, Brembo sottolinea che i primi mesi del 2022 si sono aperti positivamente per quanto riguarda i volumi e la saturazione della capacità produttiva. "Osserviamo con estrema attenzione l'evoluzione della crisi Russia-Ucraina - si legge in una nota - l'impatto diretto sul gruppo è circoscritto, non avendo una presenza produttiva in quell'area ed essendo limitata l'esposizione ai clienti della regione, mentre resta forte il presidio sugli approvvigionamenti delle materie prime e sui costi di produzione". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero