Spinte dal greggio che alle 18 italiane valeva a New York circa 29 dollari con un balzo dell'11% sulle indiscrezioni di un prossimo taglio della produzione da parte...
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Un discorso a parte merita Saipem che, nonostante la fiammata del petrolio, ha ceduto il 5,3% nella prima
seduta post aumento di capitale da 3,5 miliardi. La prima fase della ricapitalizzazione si era chiusa ieri con
un inoptato attorno al 12% del capitale, comunque garantito dal consorzio bancario di collocamento, che verrà
nuovamente offerto al mercato settimana prossima sotto forma di diritti. Difficile, in ogni caso, che gli investitori
possano comprare diritti che permettono di sottoscrivere azioni a 0,362 euro per azione visto che oggi il titolo
Saipem è scivolato a quota 0,3014 euro. Già ieri l'azione era scesa sotto il prezzo di emissione dell'aumento:
secondo molti operatori, a vendere erano i sottoscrittori della ricapitalizzazione che mettevano sul mercato le
nuove azioni (con consegna odierna) nel timore di ulteriori ribassi. Un'interpretazione confermata dalla seduta di
oggi mentre, proprio grazie alla fiammata del petrolio, sono rimbalzati competitor come la francese Technip (+4,9%) o petroliferi come Eni (+6,7%).
Sempre grazie al recupero del petrolio, giornata positiva anche a Wall Street: alle 18.30 l'indice Nasdaq stava quandagnando l'1,3% e il Dow Jones l'1,5%. Sul mercato valutario l'euro passa di mano a 1,122 dollari (contro 1,1354 ieri sera) e a
126,78 yen (127,26) con il biglietto verde che vale 112,9 yen (112,054).
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Il Messaggero