Mercato italiano dei borghi, un network di viaggi e food a portata di clic

Mercato italiano dei borghi, un network di viaggi e food a portata di clic
È nato il Mercato Italiano dei Borghi (Mib) e alla società Valica è stato affidato l’incarico di definire una piattaforma digitale per censire e...

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È nato il Mercato Italiano dei Borghi (Mib) e alla società Valica è stato affidato l’incarico di definire una piattaforma digitale per censire e catalogare prodotti e produttori di qualità nel territorio dei 332 piccoli Comuni certificati come “Borghi più belli d’Italia”.

Bellezza, arte, food, cultura ed enogastronomia in una sola mappa per chi viaggia. Valica è la prima società in Italia per “suggerimenti” turistici ed enogastronomici. Un vero Travel & Food data developer, con oltre 40 siti (proprietari o in concessione: da Paesionline.it a Turistipercaso.it a Ricette della nonna) che compongono un network con 10 milioni di utenti unici, 25 milioni di pagine viste ogni mese, 4 milioni di follower sui social e 4,5 milioni di contatti diretti.

Valica si propone come “tourist market company” leader del mercato italiano. Punta ai 4 milioni di fatturato nel 2022. È una start up tecnologica nata a Rocca di Papa, a testimonianza che le grandi idee nascono spesso nelle piccole realtà territoriali. «In questi anni abbiamo dimostrato di saper aggregare grandi moli di contenuti in infrastrutture digitali user friendly capaci di diventare attrattori di utenti – spiega Emiliano D’Andrea, ceo e fondatore della società – Il nostro ruolo di partner affidabile nella realizzazione di ambienti digitali utili all’informazione e alla catalogazione di argomenti legati alla valorizzazione enogastronomica turistica del Bel Paese potrebbe essere molto utile a soggetti pubblici o privati in procinto di realizzare iniziative anche con i fondi del Pnrr». Il Mib è nato da un accordo di cooperazione fra l’Associazione dei “I Borghi più belli d’Italia” e “BMTI – Borsa Merci Telematica Italiana”. «Promuovere l’Italia dei borghi vuol dire promuovere il turismo sostenibile, non per forza a chilometri zero, ma certamente compatibile con i nuovi modelli di vita e di consumo post-Covid – spiega Emiliano D’Andrea – e per essere sostenibile il turismo deve essere consapevole. La nostra competenza digitale sarà al servizio di questo progetto, per favorire una migliore conoscenza delle mete turistiche italiane, dove arte e food, cultura e filiera agroalimentare si uniscono al meglio, assicurando le migliori esperienze di viaggio».

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Il Messaggero