Bonus tredicesime slitta. Il governo rinvia il decreto sull’Irpef: verifiche sulle coperture

Sì alle regole sull’intelligenza artificiale: pene fino a 5 anni a chi ne fa un uso distorto

Bonus tredicesime slitta. Il governo rinvia il decreto sull’Irpef: verifiche sulle coperture
La giustificazione ufficiale è che servono «approfondimenti» su un testo complesso. Ma a far slittare l’approvazione del nuovo decreto Irpef del governo...

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La giustificazione ufficiale è che servono «approfondimenti» su un testo complesso. Ma a far slittare l’approvazione del nuovo decreto Irpef del governo è stata soprattutto il “bonus” sulle tredicesime inserito all’interno del provvedimento.

Se ne riparlerà, forse, la settimana prossima, come confermano fonti di governo. Ma per il Tesoro non ci sarebbe «fretta». Adelante, ma con juicio, direbbe il Manzoni. Le tredicesime, del resto, si pagano a Natale e la misura fatta oggi, secondo qualcuno, potrebbe avere un sapore elettoralistico.

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Slitta il bonus tredicesime

Nella prima versione del provvedimento messo a punto dal vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, era previsto un “bonus” di 80 euro da erogare a dicembre sulle tredicesime di chi guadagna fino a 15 mila euro. Ma già ieri mattina la misura era cambiata per provare a ridurne i costi. Era così spuntato un “bonus” da 100 euro per i redditi fino a 28 mila euro, ma solo per le famiglie con un figlio e dove lavora solo uno dei genitori. In più, la misura sarebbe stata erogata “una tantum”, solo quest’anno, «a causa della limitatezza delle risorse disponibili», ha ammesso la stessa relazione che accompagna la norma. Il costo sarebbe stato tutto sommato limitato: 100 milioni di euro.

Ma il punto è che la copertura di questi soldi non è al momento certa. Dovrebbero arrivare dagli incassi del concordato preventivo biennale, il “patto” che il Fisco proporrà alle Partite Iva per i prossimi due anni in cambio dell’impegno a non fare accertamenti a chi lo accetta. L’accordo dovrà essere sottoscritto entro il 15 ottobre, e il governo ha deciso per prudenza di non stimare quante Partite Iva lo accetteranno. Dunque al momento non c’è nemmeno una stima di quelli che potrebbero essere gli incassi. Difficile insomma, poter usare soldi “aleatori” per coprire spese certe, come il bonus sulle tredicesime. Probabile insomma, che debba essere trovata un’altra strada. Era stato del resto lo stesso Leo, due giorni fa, ad ammettere che gli uffici erano «ancora al lavoro» e che il provvedimento avrebbe tenuto conto degli «equilibri di finanza pubblica». Il passaggio è importante anche perché proprio ieri il Parlamento Ue, anche se con l’astensione di quasi tutti gli italiani, ha approvato le nuove regole di bilancio che i Paesi dovranno rispettare. Ora bisognerà attendere le “istruzioni” operative che arriveranno entro l’estate, e che diranno quali spese sono viste con favore e quali invece vanno evitate. In questo quadro bisognerà anche capire come si inseriscono i “bonus”. 


IL DISEGNO DI LEGGE
Ieri, intanto, è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri anche al primo disegno di legge italiano sull'intelligenza artificiale. Un lavoro corale, coordinato dal sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, per provare sfruttarne le potenzialità e prevenirne gli abusi, mettendo al centro l’essere umano. 
Il provvedimento declina il regolamento europeo AI Act. In primis creando una governance. Viene così accentrata la regia a Palazzo Chigi e assegnati i poteri di vigilanza e sanzionatori all’Agid e all’Agenzia per la cibersecurity, fatte salve le prerogative del Garante della Privacy. Gli algoritmi, poi, entreranno nel mondo del lavoro, della Pubblica amministrazione, della giustizia e della sanità. Per velocizzare i processi, smaltire la burocrazia e migliorare il fascicolo sanitario elettronico. Ma sempre sotto il controllo dei professionisti. Ci sono quindi modifiche al Codice penale, per impedire contenuti fake e illeciti, anche a tutela del diritto d’autore. Vengono introdotte aggravanti e nuovi reati. In particolare si prova a contrastare il “deepfake”: da uno a cinque anni di galera se con gli algoritmi si procurano danni falsificando l’identità o diffondendo immagini manipolate non autorizzate. Si potrà procedere per querela. Escluse dalla stretta le attività di polizia ed esercito per difendere la “sicurezza nazionale”. 


Viene poi messo nero su bianco l’investimento di un miliardo, tramite Cdp Venture Capital, in imprese innovative. L’obiettivo è avere algoritmi made in Italy, il sogno sviluppare il cosiddetto “computer quantistico”. Ci potrebbe essere un effetto di attrazione sul mercato di altri 2 miliardi. E si potrebbero aggiungere, anche nei decreti legislativi previsti nei prossimi dodici mesi per dettagliare le norme, un fondo per start up hi-tech da 150 milioni (per raccoglierne sul mercato fino ad altri 650), e un collegato alla manovra da qualche centinaio di milioni. Insomma, si potrà arrivare fino a 4 miliardi. In linea con altri Paesi Ue, ma meno, ad esempio, della Francia. Un primo passo, visto che per gli esperti guidati da Gianluigi Greco, che hanno redatto un’apposita strategia nazionale, ci vorranno decine di miliardi per colmare il gap con i big del G20.


E, a proposito di esperti, per attrarne di nuovi vengono estesi gli sconti fiscali per i rimpatriati anche a chi ha lavorato sull'Ia all'estero. Non solo: ci vorrà il consenso dei genitori per accesso degli under 14 agli strumenti che usano gli algoritmi e arriva la marchiatura per distinguere i contenuti umani da quelli generati dalle macchine, provando a ricostruire la fonte delle notizie. Infine è prevista la creazione di corsi ad hoc nelle università e negli Its academy. «Con questa legge – commenta Butti - si avvia la nostra politica industriale sull'Ia: ci consentirà di migliorare la vita di Pa, cittadini e imprese».

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Il Messaggero