Bollette a rate (10 e senza interessi), novità in Manovra: ecco cosa cambia

In tutto verranno stanziati 3,8 miliardi di euro

Bollette a rate (10 e senza interessi), novità in Manovra: ecco per quali mesi del 2022
Arriva una nuovo puntello allo scudo del governo contro il caro-bollette. Non solo le imprese. Anche le famiglie potranno rateizzare le bollette di luce e gas. Potranno farlo a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Arriva una nuovo puntello allo scudo del governo contro il caro-bollette. Non solo le imprese. Anche le famiglie potranno rateizzare le bollette di luce e gas. Potranno farlo a partire da quelle che arriveranno da gennaio ad aprile dell’anno prossimo. E potranno diluire il debito fino a 10 mesi. Dopo gli oltre 8 miliardi stanziati da luglio per alleggerire le bollette di luce e gas dei più deboli, arriva dunque un nuovo intervento fino a 1 miliardo per accompagnare famiglie e imprese verso la riforma strutturale del sistema bollette-energia alla quale sta lavorando il governo per affrontare le tensioni nei prezzi del gas che possano durare più a lungo del previsto, quindi anche nel 2023. Una riforma da inserire in un quadro europeo visto che si parla anche di acquisti e riserve comuni di gas e di utilizzare gli extra-profitti delle società elettriche.

 

 

SENZA ACCORDO

Intanto, i leader Ue dopo un lungo confronto su come fronteggiare la corsa dei prezzi dell’energia non sono riusciti a trovare un accordo al Consiglio europeo. Dunque non si è arrivati nemmeno ad alcuna conclusione. A dividerli il sistema per lo scambio di quote di emissione di CO2. Ma anche il secondo atto delegato della tassonomia, la classificazione delle attività economiche che possono essere definite sostenibili e quindi finanziabili, che la Commissione presenterà il 22 dicembre, che dovrebbe considerare nucleare e gas come fonti della transizione. 

«Già da tempo la Germania ha preso la decisione che l’energia nucleare non prenderà parte alla transizione energetica», ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, al suo esordio, in conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron, ma «è importante che ognuno possa proseguire il suo cammino senza minare l’unità dell’Unione». «Troppe le divergenze sul tavolo» per arrivare a conclusioni. «Torneremo sull’argomento in un prossimo Consiglio», ha detto il presidente Charles Michel.

Il punto è che per la Polonia e la Spagna dietro l’impennata dei prezzi ci sarebbero anche le speculazioni all’interno del sistema Ets, i diritti ad inquinare scambiati sul mercato. Un’interpretazione non condivisa da altri Paesi europei. Mentre la Polonia, in linea con gli altri partner dell’Est Europa, contesta anche la proposta della Commissione di estendere il sistema degli Ets ai trasporti e all’edilizia. Non solo. Ampie divisioni tra i Paesi si sono registrate anche in altri fronti, a partire dalla richiesta di una riforma del mercato elettrico per slegare i prezzi dell’elettricità da quelli del gas, avanzata nelle scorse settimane dalla Spagna, sostenuta anche da Francia e Italia. Paesi come Germania e Olanda sono convinti che l’aumento dei prezzi è temporaneo e dunque l’emergenza va affrontata a livello nazionale.

 

 

I CORRETTIVI

Ad introdurre l’ultimo sostegno in Italia è stato un emendamento del governo alla manovra. In caso di inadempienza dei clienti domestici, si legge, le imprese saranno tenute ad offrire un piano di rateizzazione senza interessi. L’Arera dovrà quindi definire, nel limite di 1 miliardo, gli anticipi da riversare alle imprese per compensare le rate e le modalità di restituzione delle imprese per consentire il recupero da parte della Cassa per i servizi energetici del 70% dell’anticipazione entro il 2022 e della restante quota entro il 2023.


Come annunciato anche dal premier Mario Draghi in Parlamento, l’emendamento prevede inoltre lo stanziamento di 1,8 miliardi per annullare le aliquote degli oneri generali del sistema elettrico per le famiglie e le piccole imprese con fornitura fino a 16,5 kilowatt. L’Iva sul gas viene ridotta al 5% ed altri 480 milioni sono messi a disposizione per ridurre gli oneri di sistema. Infine per «minimizzare» gli aumenti delle bollette per le famiglie svantaggiate viene autorizzata una spesa fino a 912 milioni.
 

 

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero