Caro carburanti, sale prezzo benzina: impennata anche del diesel. Sarà confermato il taglio delle accise?

L’emergenza energetica rende necessaria una proroga della misura, l’ottava, lanciata a fine marzo a un mese dall’avvio della guerra in Ucraina

La corsa dei carburanti
Nuovi rincari dei listini dei carburanti alla pompa, con la benzina che sale a 1,691 euro al litro in modalità self e il gasolio vola a 1,840 euro al litro - con un aumento...

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Nuovi rincari dei listini dei carburanti alla pompa, con la benzina che sale a 1,691 euro al litro in modalità self e il gasolio vola a 1,840 euro al litro - con un aumento per il diesel di oltre il 17% rispetto allo scorso anno. E non è prevedibile fin dove arriverà la nuova corsa. Ecco perché la scadenza a fino ottobre del taglio delle accise è visto con una certa preoccupazione da famiglie e imprese.

 

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L’emergenza energetica ancora in pieno svolgimento rende necessaria una proroga della misura, l’ottava, lanciata a fine marzo a un mese dall’avvio della guerra in Ucraina. E in effetti, è ormai certa la conferma degli interventi per mitigare il caro-pieno nel Decreto Aiuti quater in gestazione su cui sta lavOrando l’uscente governo Draghi in tAndem con il premier in pectore, Giorgia Meloni. Lo sconto, al momento, è di circa 30 centesimi al litro sul prezzo alla pompa di benzina e gasolio e di circa 10 centesimi per il GPL.

 

 

LE CAUSE

Il punto è che il gasolio invece ha molte più applicazioni della benzina ed è molto utilizzato dalle imprese anche per sostituire il gas, di questi tempi: il diesel, infatti, rappresenta il carburante per i tir, i cargo e i mezzi di trasporto pubblici (i bus urbani ed extraurbani), ma viene anche utilizzato in molte fabbriche, per i generatori necessari a produrre energia.

LE PREOCCUPAZIONI

«I prezzi dei carburanti hanno ripreso la corsa al rialzo, una situazione pericolosissima perché getta benzina sul fuoco dell’inflazione e aggrava la spesa degli italiani - spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - L’aumento dei listini di benzina e gasolio, infatti, si ripercuote in modo diretto sia sui costi di rifornimento delle famiglie, sia sui prezzi al dettaglio del prodotti trasportati, l’85% della merce venduta in Italia». «Sulla base dei listini alla pompa attuali, senza una proroga del taglio alle accise a partire dall’1 novembre la benzina in modalità self arriverebbe a costare circa 2 euro al litro, mentre il gasolio volerebbe a 2,145 euro al litro, scatenando effetti a catena per famiglie, imprese ed economia - aggiunge Rienzi - Per tale motivo chiediamo al prossimo Governo di intervenire con urgenza sul tema carburanti, attraverso misure in grado di affrontare in modo strutturale il problema e calmierare sul lungo periodo i listini».

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Il Messaggero