Benessere psicologico: dipendenti e datori di lavoro non sono d’accordo

Benessere psicologico: dipendenti e datori di lavoro non sono d’accordo
Secondo le analisi di Alight, azienda leader nella tecnologia e nei servizi per il capitale umano, emerge da un lato che solo il 34% dei dipendenti ritiene che i propri datori di...

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Secondo le analisi di Alight, azienda leader nella tecnologia e nei servizi per il capitale umano, emerge da un lato che solo il 34% dei dipendenti ritiene che i propri datori di lavoro si preoccupino veramente del loro benessere e, fkzdall’altro invece, che per i datori di lavoro italiani il benessere mentale dei propri dipendenti è al primo posto tra le priorità

Alight, attraverso la sua piattaforma Alight Worklife® si occupa di salute, risorse e benessere per 36 milioni di persone e i loro familiari a carico. Nell’International Workforce and Wellbeing Mindset Study condotto da Alight nel 2022, è emerso quanto sia diffuso e serio il problema dello stress, che spesso sfocia nel burnout, tra i dipendenti. Infatti, secondo il report, risulta che negli Stati Uniti e in alcuni Paesi dell’Europa occidentale, ben il 73% dei dipendenti valuta i propri livelli di stress come “moderati” o “alti”, e solamente il 34% dei dipendenti ritiene che i propri datori di lavoro si preoccupino veramente del loro benessere.

Eppure, il punto di vista dei datori di lavoro dimostra una realtà differente: secondo lo studio pubblicato da poco, risulta che il benessere mentale dei propri dipendenti è al primo posto tra le priorità dei datori di lavoro italiani. Seguono poi il benessere fisico, l’allineamento tra valori dell’azienda e quelli dei lavoratori, le relazioni sociali e il work-life balance.

“Il benessere psicologico dei lavoratori è un elemento che nessun’azienda può permettersi di ignorare. È necessario che ogni dipendente possa sentirsi tutelato e supportato da un ambiente lavorativo aperto all’ascolto e pronto a offrire le soluzioni giuste per le esigenze di ciascuno,” dichiara Silvia Maffucci, HR Director di Alight. “Se non trattati in tempi brevi, i livelli elevati di ansia e stress possono portare a una mancanza di motivazione, a una riduzione della produttività, a prestazioni scarse e ad un aumento dell’assenteismo. Ogni singolo componente della realtà lavorativa deve avvalersi di strumenti e supporti adatti a garantire un’esperienza lavorativa il più serena possibile e gestire i momenti di difficoltà in modo concreto ed efficace”.

Leggi l’approfondimento di WeWelfare dedicato al benessere psicologico

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Il Messaggero