Bce torna a lanciare segnali espansivi

Bce torna a lanciare segnali espansivi
(Teleborsa) - Il Consiglio direttivo della Bce "si dichiara pronto a reagire, in futuro, a eventuali circostanze avverse". Con queste parole la Banca Centrale del Vecchio...

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(Teleborsa) - Il Consiglio direttivo della Bce "si dichiara pronto a reagire, in futuro, a eventuali circostanze avverse". Con queste parole la Banca Centrale del Vecchio continente torna a lanciare segnali espansivi, nell'ipotesi in cui il quadro economico e di normalizzazione dell'inflazione dovessero peggiorare.

Il direttorio continua affermando di voler "adeguare tutti i suoi strumenti, nella maniera che riterrà opportuna, per assicurare che l'inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito dal Consiglio direttivo".
Il messaggio incoraggiante si trova contenuto nel Bollettino economico che segue la riunione del 6 giugno scorso. Questi era inoltre già stato ulteriormente specificato dal presidente Mario Draghi, che in occasione del convegno organizzato dall'istituzione a Sintra, aveva annunciato che se non vi fossero stati progressi sulla risalita dell'inflazione sarebbero risultati necessari ulteriori stimoli all'economia.

I dati più recenti, stando a quanto rileva la Banca comunitaria, mostrano che "le circostanze avverse di carattere internazionale continuano a gravare sulle prospettive per l'area dell'euro. Il perdurare delle incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alle vulnerabilità nei mercati emergenti intaccano il clima di fiducia". A sostenere la capacità di tenuta dell'economia dell'area euro e la crescita graduale dell'inflazione sono gli incrementi dell'occupazione e le retribuzioni, che ne bilanciano gli effetti nefasti.

Per quanto riguarda i Paesi dell'area euro che posseggono un elevato debito pubblico, precisa sempre la BCE, "devono condurre il rapporto fra quest'ultimo e il Pil su una traiettoria discendente". Guardando più ad ampio raggio invece è necessario, per tutti gli Stati "garantire la piena conformità delle politiche di bilancio dei vari paesi al Patto di stabilità e crescita", esortando ogni componente della Comunità "a intensificare gli sforzi per conseguire una composizione delle finanze pubbliche più favorevole alla crescita".


Infine, il bollettino si conclude con un'osservazione riguardante lo Spread Btp-Bund che, dal 7 marzo al 5 giugno 2019, "è rimasto volatile ed elevato rispetto ai livelli osservati prima delle elezioni del 2018, e nel periodo in rassegna è aumentato di 33 punti base, raggiungendo i 2,38 punti percentuali". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero