BCE lancia allarme su deviazione deficit e punta il dito sull'Italia

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(Teleborsa) - La BCE torna sul problema del debito con urgenza e preoccupazione. "Uno degli insegnamenti più importanti ricavati dalla recente crisi finanziaria - si legge nel...

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(Teleborsa) - La BCE torna sul problema del debito con urgenza e preoccupazione. "Uno degli insegnamenti più importanti ricavati dalla recente crisi finanziaria - si legge nel bollettino mensile pubblicato dalla BCE - è che solide posizioni di bilancio dotano i paesi di margini di manovra cui possono dover ricorrere per fronteggiare shock imprevisti".


La mancata costituzione di sufficienti margini di bilancio, protratta nel tempo, in paesi con elevati livelli di debito pubblico desta preoccupazione in quanto aumenta il rischio che i paesi in questione si vedano obbligati a inasprire le politiche di bilancio in periodi di futuro rallentamento economico", rimarca l'Eurotower dopo il mancato seguito alle raccomandazioni fatte l'anno precedente, ricordando anche che "le attuali condizioni economiche sottolineano l'urgente necessità di ricostituire margini di bilancio, in particolare in quegli Stati membri che non hanno conseguito i propri obiettivi di bilancio di medio termine'".

Inoltre, la banca centrale rileva che "le prospettive relative al disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'area dell'euro per i prossimi due anni sono peggiorate rispetto all'esercizio dello scorso settembre, con dati preoccupanti per l'Italia che soffre un notevole peggioramento del saldo di bilancio in seguito all'espansione fiscale". Circostanza che renderebbe vulnerabili a eventuali futuri episodi di flessione economica o di instabilità dei mercati finanziari.

A confermare l'emergere di incertezze geopolitiche ed un generale deterioramento della situazione macroeconomica contribuisce il calo registrato dai titoli a reddito fisso dopo il mese di settembre 2018. Gli spread dei titoli sovrani dell'area dell'euro si confermano ampiamente stabili, ad eccezione di quelli dell'Italia, che hanno mostrato una notevole volatilità.

Il PIL reale dell'area dell'euro è aumentato dello 0,2% nel terzo trimestre del 2018, dopo una crescita dello 0,4% nei due trimestri precedenti. In prospettiva, le pressioni inflazionistiche globali dovrebbero rimanere contenute.




(Foto: © Paul Grecaud/123RF) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero