Ora la Bce si occupa anche di resilienza e cyber security delle banche. L’istituto di Francoforte ha lanciato lancia una consultazione pubblica che invita le infrastrutture...
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Intanto, l’ultimo segnale sulle prospettive della politica monetaria arrivano da Ewald Nowotny, governatore della Banca centrale austriaca ed esponente influente della Bce, a una conferenza a Londra, parlando della possibilità di una concretizzazione delle pressioni inflattive e anche del rischio che la politica monetaria possa diventare prociclica. Il messaggio è chiaro: per la Bce è arrivato il momento di avviare una graduale normalizzazione della politica monetaria e il processo sarà simile a quello della Federal Reserve. «L’economia dell’area dell’euro oggi si trova chiaramente nel bel mezzo di una ripresa ciclica forte e generalizzata» e «ora è il momento di una graduale normalizzazione della politica monetaria», ha spiegato Nowotny, secondo quanto riferisce Bloomberg, spiegando che «questo processo di normalizzazione richiede un delicato bilanciamento delle misure e del sequenziamento» e la Bce «seguirà il modello della Fed». Di qui il possibile percorso della stretta monetaria della banca centrale europea dopo la conclusione degli acquisti netti di titoli attesa a fine anno. «Non avrei problemi a portare come primo passo dal -0,4% a -0,2%» il tasso sui depositi prima di rialzare il tasso principale (che è attualmente pari a zero), ha detto Nowotny in un’intervista alla Reuters. Un rialzo del tasso sui depositi del genere sarebbe più aggressivo di quanto atteso dai mercati, che scontano un aumento di 10 punti base, la metà. Nowotny, inoltre, con le sue parole ha dato indicazioni sulla «sequenza» che la Bce potrebbe seguire nel 2019: «questa è la struttura» - ha detto - «sulla tempistica esatta è troppo presto per dire».
E poi ancora sulla questione dazi.
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Il Messaggero