Bankitalia, previsioni crescita delle imprese in "netto deterioramento"

Bankitalia, previsioni crescita delle imprese in "netto deterioramento"
(Teleborsa) - "Un netto deterioramento in tutti i settori di attività". Sono queste le conclusioni a cui è giunto lo studio di Bankitalia, condotto sulle aspettative su crescita...

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(Teleborsa) - "Un netto deterioramento in tutti i settori di attività". Sono queste le conclusioni a cui è giunto lo studio di Bankitalia, condotto sulle aspettative su crescita ed inflazione delle imprese italiane con un minimo di 50 addetti.


L'indagine, compiuta nell'intervallo di tempo tra il 26 novembre ed il 17 dicembre del 2018, evidenzia che l'esito, sarebbe "in parte attribuibile all'incremento dell'incertezza relativa a fattori economici e politici nel periodo della rilevazione".

"Le valutazioni complessive sull'andamento corrente della domanda – spiegano da palazzo Koch - sono anch'esse peggiorate, ma in misura più contenuta; le attese a breve termine sulla domanda, sia interna sia estera, sono divenute meno favorevoli, pur rimanendo positive".

Secondo la Banca d'Italia, il saldo tra la previsione di aumento e quella di diminuzione della spesa nominale per gli investimenti nel 2019 sarebbe positiva rispetto all'anno precedente, sebbene si attesti a livelli più bassi di quelli osservati in passato. Le attese in materia di occupazione, invece, si confermerebbero "moderatamente favorevoli" per il comparto produttivo in senso stretto, cedendo qualcosa per il settore dei servizi. Per le imprese dell'edilizia, tuttavia, continuerebbero a prevalere le "attese di riduzione della compagine".

In leggera diminuzione su tutti gli orizzonti temporali le stime sull'inflazione. Il comparto produttivo in senso stretto lascerebbe registrare una diminuzione dei prezzi di vendita rispetto al sondaggio precedente, mentre rimarrebbero invariate le attese del settore dei servizi. Il costo degli input produttivi e l'oscillazione delle condizioni di finanziamento rappresenterebbero i principali stimoli alla dinamica dei prezzi propri. Nessuna pressione, invece, sarebbe stata registrata da parte della domanda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero