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Il Covid pesa sui bilanci delle banche. I dodici principali istituti italiani hanno registrato nel 2020 un calo dell'utile netto di 9,9 miliardi di euro rispetto all'anno precedente a causa degli oneri d'integrazione dei piani industriali, delle operazioni straordinarie e dell'aumento delle rettifiche, la maggior parte prudenzialmente effettuate «per fronteggiare il deterioramento del credito causato dalla crisi». A calcolarlo è uno studio del sindacato Uilca.
«Finora il sistema pare dia segnali di contenimento degli effetti negativi», commenta il segretario generale della Uilca, Fulvio Furlan «ma bisogna attrezzarsi con riforme adeguate a evitare situazioni pesanti quando l'attuale momento sarà superato».
Tuttavia considerando la gravissima crisi che ha colpito l'economia mondiale e italiana (il Pil italiano è sceso dell'8,9%) la «performance del settore bancario - rileva la Uilca - non è stata così negativa seppure si siano registrate una contrazione del margine d'interesse complessivo (-2,8%) e una riduzione delle commissioni (-3,9%). Le spese per il personale sono scese del 3,6% .I ricavi hanno evidenziato una diminuzione del 5,5%: calo importante, ma meno impattante rispetto alla contrazione della produzione che si è avuta in altri settori. Questo - annota ancora il sindacato - ha permesso ai consigli di amministrazione di proporre alle assemblee la distribuzione di una parte degli utili agli azionisti».
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