Banche, in un anno sofferenze in calo del 18% e i tassi dei nuovi prestiti scendono al minimo storico

Antonio Patuelli, presidente Abi
Le sofferenze delle banche al netto di svalutazioni e accantonamenti, a ottobre, erano pari a 31,4 miliardi, in lieve rialzo dai 30,7 miliardi di settembre ma in calo del 17,9%...

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Le sofferenze delle banche al netto di svalutazioni e accantonamenti, a ottobre, erano pari a 31,4 miliardi, in lieve rialzo dai 30,7 miliardi di settembre ma in calo del 17,9% rispetto ai 38,3 miliardi di ottobre 2018. È quanto emerge dal rapporto mensile dell’Associazione bancaria italiana. Il rapporto fra sofferenze nette e impieghi totali è all’1,80% a ottobre 2019 (da 2,26% di ottobre 2018): per trovare un valore così basso - ha spiegato il vicedirettore generale dell’Abi Gianfranco Torriero durante una conference call - bisogna risalire a settembre 2010, quando si registrò un 1,79%. A novembre 2019 i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento sono scesi ai minimi storici, raggiungendo il 2,50% medio (2,51% il mese precedente). È quanto emerge dal rapporto mensile dell’Associazione bancaria italiana. Nel dettaglio, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è all’ 1,20% (1,31% il mese precedente) quello sui nuovi mutui all’1,44% (1,40% ad ottobre 2019). Sulla base dei dati disponibili a fine novembre, i prestiti a famiglie e imprese - nota l’Abi - sono rimasti «sostanzialmente stabili» rispetto a un anno prima, con una variazione pari a +0,1% che tuttavia riflette un calo annuo dell’1,4% per i prestiti alle imprese, e un rialzo del 2,4% per i mutui. Il credito alle imprese risente «dell’andamento degli investimenti e del ciclo economico la cui dinamica rimane modesta. In particolare, posto uguale a 100 il valore reale degli investimenti fissi lordi al primo trimestre 2008, nel terzo trimestre del 2019 l’indice si è posizionato a 81,7 con una perdita complessiva pari a 18,3 punti.
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Il Messaggero