Banche, utili in salita del 2% e i sindacati dicono: basta tagli al personale

Clienti in banca
Ricavi stabili a 82 miliardi di euro e utili in salita del 2%, grazie anche a tagli sul personale  da 2,2 miliardi (-7,2%) oltre che a minori accantonamenti e...

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Ricavi stabili a 82 miliardi di euro e utili in salita del 2%, grazie anche a tagli sul personale  da 2,2 miliardi (-7,2%) oltre che a minori accantonamenti e svalutazioni relativi a crediti deteriorati per 6,4 miliardi (-33%). A scattare l'istantanea sui conti del 2018 del settore creditizio italiano è la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) a pochi giorni dall'avvio del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che riguarda 300.000 bancari. Secondo la ricerca, che ha elaborato dati della Banca d'Italia, nell'ultimo anno i costi delle banche sono scesi da 56,8 a 54,8 miliardi del 2017: il taglio è stato tutto a carico dei lavoratori con interventi pari al 7,2%, da 30,7 miliardi a 28,5 miliardi.

Per quanto riguarda i primi 5 gruppi bancari del Paese, i costi totali sono scesi di 2,8 miliardi (-8%) da 25,1 miliardi a 32,3 miliardi; tra questi, le spese per il personale sono diminuite di 2,4 miliardi (-12,4%) da 19,7 miliardi a 17,3 miliardi. «Dai banchieri, mi aspetto nuove idee, strategie e progetti per allargare il business e aumentare i ricavi, che invece sono sostanzialmente fermi. In quest'ottica le lavoratrici e i lavoratori non vanno sacrificati a vantaggio della tecnologia», sottolinea il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
Per quanto riguarda il rinnovo del contratto in settimana c'è stato un primo approccio fra sindacati e Abi dopo l'approvazione al 99% della piattaforma rivendicativa da parte delle assemblee nei mesi scorsi. L'incontro è servito a tracciare il prossimo calendario di incontri (3, 18 e 30 luglio) e ad affermare la centralità del contratto nazionale. Il percorso ideale è arrivare ad una firma all'inizio del 2020.
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Il Messaggero