La banca centrale britannica rinvia ad agosto il taglio dei tassi

Mark Carney (Boe) con Christine Lagarde (Fmi)
La Boe, la banca centrale britannica, prende tempo sui tassi di interesse di riferimento in Gran Bretagna. La Bank of England ha, infatti, deciso di lasciare il costo del denaro...

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La Boe, la banca centrale britannica, prende tempo sui tassi di interesse di riferimento in Gran Bretagna. La Bank of England ha, infatti, deciso di lasciare il costo del denaro invariato allo 0,5%, nonostante che le attese dei mercati fossero orientate su un dimezzamento. Il taglio era stato preannunciato in qualche modo dal governatore Mark Carney entro l'estate, come stimolo all'economia britannica dopo le incertezze legate alla decisione del popolo britannico di lasciare l'Unione Europea (la cosiddetta Brexit, decisa con il referendum del 23 giugno).


A questo punto, precisa non a caso una nota della Boe, "la maggior parte dei membri del comitato di politica monetaria si aspetta un allentamento monetario in agosto". Nella stessa nota, si legge che la Bank of England "è determinata a prendere tutte le iniziative necessaria per sostenere la crescita e riportare l'inflazione verso l'obiettivo in uno orizzonte temporale appropriato". Dopo la decisione della Boe, sui mercati valutari, la sterlina è schizzata in alto sino a 1,338 sul dollaro, dopodiché il movimento è in gran parte rientrato quando si è appreso che la decisione di tagliare i tassi dovrebbe essere stata semplicemente rinviata ad agosto.

"La Banca centrale britannica - commenta Vincenzo Longo, esperto di Ig - preferisce attendere maggiori sviluppi prima di adottare nuove misure espansive, dopo il taglio del requisito di riserva anticiclico di inizio mese. Il tutto viene rimandato, quindi, alla riunione del 4 agosto, quando la Boe avrà a disposizione anche delle indicazioni macro più attendibili. Probabilmente la stabilizzazione dei mercati dell’ultima settimana potrebbe aver allentato le pressioni per un’azione rapida proprio della Banca centrale inglese, che non riesce ad avere ancora un’evidenza sull’impatto del voto referendario del 23 giugno scorso. Inoltre, ci saranno molti appuntamenti interessanti a fine mese, tra cui la Fed e l’esito degli stress test della Bce, che avrebbero potuto vanificare la portata delle decisioni intraprese oggi".

Allineato Anthony Doyle, direttore degli investimenti del team Retail Fixed Interest di M&G Investments, secondo cui "la decisione di rimanere in attesa questo mese è stata probabilmente guidata dal desiderio di vedere i primi dati economici dopo il risultato del referendum. A nostro avviso, è probabile il Comitato tagli il tasso di riferimento ad agosto, di pari passo con la pubblicazione del rapporto trimestrale sull’inflazione, che includerà previsioni rivedute per la crescita del Regno Unito e sull’inflazione, permettendo alla Bank of England di utilizzare queste informazioni per comunicare al mercato le ragioni per cui ha deciso di agire. Come conseguenza dell’incertezza economica generata dalla decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea, ci aspettiamo una contrazione degli investimenti da parte delle imprese e dei consumi delle famiglie".


"Il mercato del lavoro britannico - prosegue Doyle - sarà negativamente influenzato e ci aspettiamo che il tasso di disoccupazione aumenti con il rallentare dell'economia, che potenzialmente entrerà in recessione. Come risultato ci aspettiamo anche che il Comitato allenti la politica monetaria come parte di un pacchetto di misure finalizzato a sostenere la crescita economica e a supportare la stabilità finanziaria. Questa volta, la Boe potrebbe concludere anche acquisti di obbligazioni societarie all’interno di un più ampio programma di allentamento quantitativo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero