(Teleborsa) - Il tema della revoca della concessione autostradale ad ASPI è fra i temi portanti di una intervista al neoeletto Amministratore delegato di Atlantia, Carlo...
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"Revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia vorrebbe dire compromettere un'azienda e mettere a rischio un gruppo leader mondiale nel suo settore, e quindi importante per il Paese", ha affermato il manager, rinnovando la disponibilità della holding a trovare una "soluzione equilibrata" con il Governo.
Parlando della tragedia di Ponte Morandi, Bertazzo ha affermato "chiediamo anzitutto scusa ai familiari delle vittime e a tutti gli italiani", aggiungendo che va letta come uno "spartiacque" nella storia dell'azienda. "Da qui dobbiamo ripartire, puntando sul ricambio manageriale e sull'investimento sui giovani talenti, su un radicale cambio di cultura aziendale", ha affermato.
Il manager ha annunciato anche una "svolta" per la società, "destinata a diventare una holding strategica di partecipazioni". "Lasceremo piena autonomia alle partecipate con CdA e management più forti", ha affermato il numero uno del Gruppo, escludendo che questo possa far perdere la presa sulle partecipate, di cui promette di "aprire il capitale" a potenziali "partner industriali" in ottica di medio-lungo termine. Parola d'ordine "nessun tabù" e la possibilità di diversificare su "altre infrastrutture: reti, porti, energia, in Italia e all'estero".
E per le autostrade? Entro la scadenza naturale della concessione, nel 2038, la società punta a restituire una rete centenaria "completamente ammodernata", impegnando circa 2 miliardi in investimenti nelle manutenzioni nei prossimi 4-5 anni e altri 4 miliardi in tecnologia ed innovazione.
Il titolo Atlantia oggi in Borsa è piuttosto ben comprato e segna un rialzo di circa il 2% in scia alle promesse dell'Ad.
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Il Messaggero