Atlantia recupera nel finale in Borsa e chiude in calo del 4,6% a 18,43 euro dopo essere arrivata a perdere intorno al 10%. Anche oggi il titolo è stato sotto...
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Il miglioramento è avvenuto nella seconda parte della seduta di Borsa dopo che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha escluso l'ipotesi di una legge ad hoc per la revoca della concessione (che seguirà quindi l'iter previsto) e ha mostrato perplessità sulla nazionalizzazione della rete autostradale confermando la divergenza di opinioni sul tema tra i due partiti di maggioranza con Movimento 5 Stelle favorevole e Lega(il partito di Giorgetti) più cauta. Di nuovo sotto pressione anche gli altri titoli del comparto autostradale a conferma comunque che le preoccupazioni degli operatori finanziari riguardano i rischi regolatori con le possibili revisioni dei sistemi delle concessioni
La capitalizzazione di Atlantia, holding che fa capo alla famiglia Benetton e che controlla Autostrade per l'Italia, oggi è scesa di altri 639 milioni di euro, portando la capitalizzazione a 15,34 miliardi di euro. Lunedì scorso, il giorno prima del crollo del ponte, il titolo aveva chiuso a 24,88 euro e la società valeva 20,5 miliardi. Il calo è quindi del 26% circa.
Intanto, Autostrade per l'Italia ha ufficializzato di aver ricevuto la lettera di contestazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una lettera già preannunciata nei giorni scorsi. Il Ministero ha assegnato alla società il termine di 15 giorni per fornire le relative controdeduzioni in relazione al crollo del Ponte.
Il titolo Atlantia è «nel caos» e la situazione «resta molto confusa». È quanto affermano gli analisti finanziari nel giorno in cui le azioni della holding che detiene Autostrade per l'Italia precipitano nuovamente in Borsa, in scia alla determinazione del governo per revocare la concessione senza le compensazioni previste dal contratto. «La revoca è molto costosa, il know-how di Atlantia è difficile da rimpiazzare ma siamo nel 'caos', l'atteggiamento del governo è decisamente contro» e le azioni «resteranno volatili in Borsa», afferma Kepler Cheuvreux, secondo cui, mentre l'articolo 9 della concessione assicurerebbe una compensazione di circa 15 miliardi, «senza concessione e senza compensazione il valore va a zero». Banca Akros si aspetta «una lunga indagine e una battaglia legale» mentre il governo «continua a mostrare la sua determinazione nel revocare la concessione». Secondo Intermonte «la situazione resta ancora molto incerta e lo scenario peggiore» per la società «non può essere escluso anche se la Lega sembra meno aggressiva del M5s sulla revoca».
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Il Messaggero