(Teleborsa) - Braccio di ferro tra il Governo e la multinazionale dell'acciaio ArcelorMittal. Nel corso della conferenza stampa notturna, convocata dopo dodici ore di riunioni a...
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Il Governo scopre le carte: "Abbiamo detto che siamo disponibili a una nuova immunità penale (questione sulla quale va nel contempo in scena lo scontro nella maggioranza con un nutrito gruppetto M5S pronta a fare resistenza). Ci è stata rifiutata". Poi la precisazione: "Il tema non è lo scudo. Il problema è industriale, ArcelorMittal – continua il Presidente del Consiglio – ritiene che l'impianto produttivo, a questi livelli, non è sostenibile e non può mantenere i livelli occupazionali".
Per quanto dai contorni drammatici, la trattativa con ArcelorMittal non è ancora definitivamente chiusa. "Al momento la via concreta è il richiamo alla loro responsabilità", spiega Conte che ha chiesto a Lakshmi Mittal e a suo figlio di aggiornarsi tra un paio di giorni. Intanto,per evitare di restare con il cerino in mano, il Governo lavora parallelamente al piano B.
SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA – Nella giornata di ieri, la Fim-Cisl si è mossa autonomamente – a vertici in corso – con uno sciopero immediato che ha registrato alta adesione tra gli 8.200 operai di Taranto. In serata Fiom e Uilm hanno proclamato una nuova giornata di astensione dal lavoro per l'8 novembre con una manifestazione a Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero