(Teleborsa) - Con uno storico accordo i colossi Apple e Qualcomm patteggiano e mettono fine alla lunga battaglia legale delle royalty. Anche se non sono stati divulgati i dettagli...
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Vengono così a cadere tutte le reciproche accuse avanzate nei vari tribunali nel mondo, comprese quelle del processo appena aperto a San Diego e nel quale Apple, insieme a quattro altre società che fanno parte della sua catena di fornitori, chiedeva 27 miliardi di dollari in danni a Qualcomm per aver fatto pagare troppo le royalty sui chip dal 2013. Accuse respinte da Qualcomm che, da parte sua, pretendeva da Cupertino almeno 7 miliardi di dollari di pagamenti arretrati oltre a miliardi di dollari di danni. Nel 2017 Apple ha, così, detto ai suoi fornitori di smetterla di pagare Qualcomm a causa dei suoi prezzi troppo alti e anti-competitivi rimanendo senza un chiaro fornitore (dal 2016 Apple ha iniziato a utilizzare i chip della concorrenza Intel in alcuni modelli) per i chip 5G, la prossima generazione di tecnologia wireless che i rivali di Cupertino hanno già iniziato a incorporare.
Per Qualcomm, tuttavia, la questione non è ancora conclusa. Il colosso è, infatti, in attesa della decisione del giudice federale sulle accuse avanzate nei suoi confronti dalla Federal Trade Commission americana, l'antitrust statunitense, secondo la quale le pratiche di licenza di Qualcomm sono anticompetitive. Le autorità hanno presentato le loro accuse contro Qualcomm nel 2017 sostenendo che il colosso approfittava della sua posizione dominante nella tecnologia per gli smartphone per fermare la concorrenza e costringere i suoi clienti, incluse Apple e Huawei, a pagare royalty gonfiate.
Dopo l'annuncio della tregua, ieri, i titoli Qualcomm sono volati in borsa arrivando a guadagnare a Wall Street il 23%.
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Il Messaggero