Appalti, banche e imprese a Gualtieri: "Con nuove norme rischio blocco"

Appalti, banche e imprese a Gualtieri: "Con nuove norme rischio blocco"
(Teleborsa) - Eliminare o rinviare l'entrata in vigore al primo luglio 2020 delle nuove norme sulle ritenute in materia di appalti per evitare il rischio di blocco per il...

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(Teleborsa) - Eliminare o rinviare l'entrata in vigore al primo luglio 2020 delle nuove norme sulle ritenute in materia di appalti per evitare il rischio di blocco per il comparto.


È la richiesta che Abi, Ance, Assonime, Confindustria e Rete Imprese Italia hanno fatto pervenire al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, chiedendo "la soppressione delle nuove regole in materia di ritenute negli appalti o, almeno, di procrastinarne l'entrata in vigore al primo luglio 2020, applicandole ai contratti stipulati dal primo gennaio 2020, rivedendone i meccanismi di applicazione".

"Ci sono ancora molti profili che richiedono ulteriori approfondimenti per consentire l'adeguamento dei processi gestionali e amministrativi, sia delle imprese committenti sia di quelle esecutrici", si legge nella nota emessa dalle associazioni di banche e imprese.

"Poter confidare su un quadro regolatorio chiaro in tutti gli aspetti è un presupposto imprescindibile per consentire alle imprese di riorganizzare, una volta per tutte, i processi amministrativi e gestionali e di eseguire correttamente i nuovi adempimenti che, altrimenti, si pretenderebbe di ottenere "al buio" dal prossimo 17 febbraio".

"Molte imprese - aggiunge la nota - segnalano il concreto pericolo che la nuova disciplina possa bloccare l'attività di interi settori. È necessario inoltre un sistema automatizzato e digitalizzato di rilascio dei certificati per evitare il rischio ingolfamento degli Uffici territoriali dell'Agenzia delle Entrate".

"Il mondo imprenditoriale - concludono le associazioni - rinnova, ancora una volta, la disponibilità ad individuare soluzioni alternative che - a parità di efficacia - evitino oneri spropositati a carico delle imprese derivanti da nuovi e insostenibili compiti di controllo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero