Alitalia, Patuanelli: «Per i nuovi soci ricominciamo da zero, sui commissari si cambia»

Alitalia, Patuanelli: «Per i nuovi soci ricominciamo da zero, sui commissari si cambia»
ROMA «È vero, ci sono criticità nella procedura di nomina dei commissari destinati alle amministrazioni straordinarie: stiamo mettendo mano ai meccanismi di...

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ROMA «È vero, ci sono criticità nella procedura di nomina dei commissari destinati alle amministrazioni straordinarie: stiamo mettendo mano ai meccanismi di selezione, inserendo nuovi elementi per limitare il numero degli incarichi e favorire la rotazione. Voglio però precisare che non tutte le nomine fatte sono a rischio». Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo, conferma che le cose devono cambiare. Il regolamento varato nell'estate 2018 dal suo predecessore Luigi Di Maio, si è rivelato inadeguato. Nel corso del colloquio con il Messaggero il titolare del dicastero di Via Veneto precisa tuttavia che per Alitalia «è storia diversa e che si è già avviato un nuovo percorso da parte del commissario per ricontattare tutti i potenziali partner industriali, non solo Lufthansa».


Ma torniamo al caso Condotte, l'azienda romana di grandi lavori che una sentenza del Tar del 30 dicembre ha di fatto privato, annullandone la nomina («per difetto della procedura»), dei commissari Giovanni Bruno, Matteo Uggetti e Alberto Dello Strologo, in tal modo rischiando di bloccare il cammino verso la cessione del gruppo che, tra l'altro, vanta svariati pretendenti le cui offerte binding (anche per la controllata Inso) dovrebbero arrivare a fine mese. Un rischio che però, secondo il ministro, non sembra correre Alitalia, per la quale si è fatto ricorso alla procedura d'urgenza chiamando Giuseppe Leogrande al posto degli ex commissari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo che si erano dimessi con efficacia immediata pur essendo in corso la procedura di vendita e il negoziato con Etihad per il contenzioso pregresso: motivi gravi che non consentivano di perdere tre o quattro settimane per reimpostare la selezione delle candidature destinate al sorteggio. Nel caso Condotte, il ministro spiega che il Tar contesta la decisione assunta da una commissione incompleta - menomata dall'assenza del giudice Antonino La Malfa che, al momento della delibera, ancora non aveva ricevuto la dispensa dal Csm - e nel merito alcuni passaggi lacunosi rispetto all'ammissione dei 15 curricula tra i quali effettuare il sorteggio. «A mio avviso - aggiunge il ministro - non era però indispensabile che la commissione fosse al plenum in quanto il dottor La Malfa era impossibilitato a partecipare. Abbiamo perciò chiesto un parere all'Avvocatura di Stato per valutare quali siano le altre nomine eventualmente in predicato, e comunque sul punto emaneremo un decreto ministeriale ad hoc». In ogni caso, l'idea di Patuanelli è che va meglio chiarita la modalità di selezione dei curricula, consentendo alla commissione tempi adeguati per individuare i nomi da proporre al sorteggio.

L'IMPREVISTO

L'imprevisto Condotte si è sovrapposto ai tanti dossier all'attenzione del Mise. Uno dei più cruciali riguarda appunto Alitalia, dove dopo oltre due anni si è costretti a ricominciare daccapo. E il tempo stringe perché la compagnia non dispone di una liquidità sufficiente ad assicurarle una prospettiva adeguata. Patuanelli spiega però che il nuovo commissario «sta predisponendo un nuovo piano per la cessione, sarà perciò necessaria qualche settimana in più rispetto alle previsioni. Nel frattempo - aggiunge - verrà messo a punto un nuovo piano operativo che consenta l'adozione di azioni che rendano più appetibile la compagnia». Insomma, come si era intuito si riparte da zero. «Bisogna rifare la gara - conclude il ministro - per questo il commissario deve incontrare entro breve non solo Lufthansa, ma anche Delta, Air France-Klm e Ferrovie, che non è detto abbiano l'obbligo di dover presentare l'offerta come la volta scorsa. Quanto ad Atlantia, come ho già detto il capitolo è definitivamente chiuso».
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Il Messaggero