(Teleborsa) - La questione Alitalia è nelle mani del Governo, ma sulla carta lo sarà di coloro i quali decideranno di legarsi alla cordata guidata da FS, sempre alla ricerca del...
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La partnership con Delta Air Lines si prospetta tutt'altro che indolore in quanto presupporrebbe un numero consistente di esuberi (un rapporto ne indicherebbe 740) solo relativi al personale di terra Alitalia. A ciò di aggiunga il pesante ridimensionamento di Fiumicino e Linate, a tutto favore dei programmi intercontinentali del vettore americano che starebbe invitando Air France, di cui è azionista per il 10% circa, a entrare in gioco per la gestione del medio raggio (si parla di 15 collegamenti in meno su Linate).
Per rendere il piano industriale fattibile e produttivo entro il 2023, inevitabile puntare all'ottimizzazione dei costi operativi, con tagli a rotte come quella che collega Napoli e Roma, e sulle risorse di intermodalità con FS impegnata a rendersi ancora più competitiva nei trasferimenti da e per gli aeroporti principali con l'AV. Il ridimensionamento della flotta Alitalia da 118 a 109 velivoli non impedirebbe di operare sulle rotte transatlantiche con il Nord America, ma sempre in una logica di collaborazione con i partner Sky-team.
Il piano industriale al 2023 prevede un aumento di 500 milioni del fatturato, con ricavi totali che salirebbero da 3,1 miliardi a 3,6 miliardi e un EBIT positivo per 134 milioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero