ROMA Piano industriale ancora da definire tra Fs, Delta Airlines e Air France-Klm che faticano a trovare una quadra sulla riparzione azionaria della Nuova Alitalia, dove pesa...
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I POTERI SULLE MILLEMIGLIA
Per tentare di affinare il piano industriale e gli altri dettagli dell'operazione ci sono state riunioni venerdì e sabato scorso a Roma, presso Cleary Gottlieb rappresentato da Giuseppe Scassellati. Specie venerdì, la riunione era affollata dai consulenti di Delta, Fs e AF-Klm senza però che si siano fatti passi avanti. Tra i diversi nodi aperti la difficoltà di rendere compatibile, in uno stesso piano, il trasporto treno-aereo da Fiumicino e Malpensa coniugandolo con le rotte internazionali e intercontinentali. Per massimizzare le sinergie Delta punta a modificare gli orari di partenza dei voli dagli aeroporti di Roma e Milano senza stravolgere gli orari dell'Alta Velocità. Si tratta di difficoltà tecniche che necessitano di ulteriori affinamenti. Poche nuove anche sulla governance con la ripartizione delle quote. Il governo vorrebbe Fs al 40%, con una quota analoga a quella dei partner industriali; Fs resiste e vorrebbe meno, mentre ai francesi non si vuole dare più del 5%; infine, Delta non intende sottoscrivere una quota alta da sola e Luigi Di Maio ha chiesto per il governo il 14% in conversione del prestito del Tesoro.
Oggi all'ora di pranzo assemblea di Alitalia Loyalty, la società delle MilleMiglia, divenuta al 100% Alitalia. Dovranno essere dati i poteri ai commissari: firma congiunta almeno di due. A seguire i commissari incontreranno i sindacati per fare il punto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero