Due errori dietro la crisi Alitalia. Uno di Etihad e uno del Governo. Ad individuarli l'ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, che pure ha fatto da garante all'accordo...
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In attesa di capire se c'è davvero qualcuno già pronto a farsi avanti per la compagnia italiana, i commissari si preparano ad aprire il dossier sul tagli al costo del lavoro: un tema per il quale, come anticipato dal coordinatore del collegio commissariale Luigi Gubitosi, che domani insieme a Enrico Laghi e Stefano Paleari incontrerà i sindacati, si prospetta una soluzione «non indolore». E anche Montezemolo, secondo il quale con il referendum i dipendenti si sono «quasi auto licenziati», avverte che «comunque vada a finire l'Alitalia mantenere questi livelli di occupazione sarà un problema».
L'ex presidente attribuisce anche al partner arabo parte della responsabilità della crisi: ci sono stati due errori, un «errore di managerialità» da parte di Etihad; l'altro, da parte del Governo che dopo l'accordo ha considerato risolto il problema Alitalia e non ha affrontato in termini strategici il tema del trasporto aereo. A questo, sempre secondo Montezemolo, si aggiunge l'anomalia di essere un'azienda industriale di servizi nelle mani delle banche. Il Governo intanto chiede che si lascino lavorare i commissari. «Questo è un momento in cui si parla poco e si lavora molto: i commissari stanno facendo il loro lavoro, più di questo non voglio dire», è tornato a ripetere il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. Ma a raccontare quello che stanno facendo saranno gli stessi commissari domani in un incontro di presentazione alla stampa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero