Alitalia, Galli pensa a partnership con una grande compagnia

Alitalia, Galli pensa a partnership con una grande compagnia
Per il viceministro dello Sviluppo economico Dario Galli la soluzione migliore per Alitalia sarebbe una partnership con una grande compagnia «che sia adeguata e che...

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Per il viceministro dello Sviluppo economico Dario Galli la soluzione migliore per Alitalia sarebbe una partnership con una grande compagnia «che sia adeguata e che faccia quello di mestiere ma che contrattualmente, in maniera chiara e ben definita, compri l'azienda non per fagocitarla e distruggerla ma per sviluppare e utilizzare al meglio quello che ha di positivo mantenendone il marchio e l'italianità. Potrebbe essere questa la soluzione più adeguata, ma al governo siamo in due quindi vedremo a cosa si arriverà», è quanto ha dichiarato il viceministro al margine del convegno sui vent'anni del consorzio Corepla a Roma. 


«Per qualcuno la soluzione potrebbe essere all'interno di una sorta di nazionalizzazione con Cassa Depositi e Prestiti piuttosto che Ferrovie, ipotesi verso la quale io sono tiepido perché in passato non ha dato grandi risultati. Il discorso Alitalia è abbastanza complesso perché ci sono fattori non marginali da considerare. Credo che non si sia ancora arrivati a una definizione finale perché le ipotesi sul tavolo sono moltissime, più di una. Io penso che Alitalia non va svenduta. Se dal punto di vista industriale non è più una compagnia di prim'ordine, ha però il mercato, il marchio, gli slot, insediamenti presso gli aeroporti e know how che sono importantissimi e che chi si offre di comprare conosce bene, quindi dobbiamo essere attenti noi a non svendere come abbiamo fatto in altri casi», ha concluso Galli.







«Per qualcuno - dice Galli - Per qualcuno».

«Il discorso Alitalia è abbastanza complesso perché ci sono fattori
non marginali da considerare - continua - Credo che non si sia ancora
arrivati a una definizione finale perché le ipotesi sul tavolo sono
moltissime, più di una. Io penso che Alitalia non va svenduta. Se dal
punto di vista industriale non è più una compagnia di prim'ordine, ha
però il mercato, il marchio, gli slot, insediamenti presso gli
aeroporti e know how che sono importantissimi e che chi si offre di
comprare conosce bene, quindi dobbiamo essere attenti noi a non

svendere come abbiamo fatto in altri casi» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero