Agricoltura, CIA: "Cessione credito imposta su investimenti high tech indispensabile"

Agricoltura, CIA: "Cessione credito imposta su investimenti high tech indispensabile"
(Teleborsa) - Cedere credito d'imposta per incentivare gli investimenti hi-tech nell'agricoltura, in maniera analoga a come avviene con le ristrutturazioni "green" o, più alla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Cedere credito d'imposta per incentivare gli investimenti hi-tech nell'agricoltura, in maniera analoga a come avviene con le ristrutturazioni "green" o, più alla lontana, con la vendita degli ETS (Emission Trading System). Questo è ciò che Cia-Agricoltori chiede che venga preso seriamente in esame dal Parlamento, coinvolgendo non solo i produttori ma tutti gli attori della filiera agroalimentare.


Tutto il settore è infatti estremamente bisognoso di innovazione tecnologica, e l'opzione di cessione del credito di imposta potrebbe accrescere di molto la platea dei beneficiari delle agevolazioni fiscali. La misura inoltre favorirebbe il rinnovo delle attrezzature agricole con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2, in linea con le sfide ambientali europee del Green Deal, e dando appunto la possibilità alle "aziende 4.0" di entrare attivamente nel sistema di scambio delle emissioni gestito dall'unione europea (gli ETS).

"L'agricoltura mantiene un dialogo costante con il mondo delle università e della ricerca – ha dichiarato Dino Scanavino, presidente Cia – Il giro d'affari dell'agricoltura 4.0 in Italia ha toccato quota 450 milioni di euro con una crescita del 22% su base annua (Osservatorio Smart Agrifood) e comprende tutto il complesso di tecnologie usate dalle nostre aziende per migliorare le rese e la sostenibilità delle coltivazioni".

La tecnologia è quindi un asset indispensabile per le aziende attuali, continua infatti Scavino: "Per continuare a produrre cibo fresco e sano, gli agricoltori dovranno puntare sempre più all'integrazione con l'hi-tech, utilizzando tutte le risorse messe in campo dalla scienza per affrontare con strumenti efficaci le conseguenze del climate change e del dilagare delle fitopatie". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero