(Teleborsa) - Cedere credito d'imposta per incentivare gli investimenti hi-tech nell'agricoltura, in maniera analoga a come avviene con le ristrutturazioni "green" o, più alla...
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Tutto il settore è infatti estremamente bisognoso di innovazione tecnologica, e l'opzione di cessione del credito di imposta potrebbe accrescere di molto la platea dei beneficiari delle agevolazioni fiscali. La misura inoltre favorirebbe il rinnovo delle attrezzature agricole con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2, in linea con le sfide ambientali europee del Green Deal, e dando appunto la possibilità alle "aziende 4.0" di entrare attivamente nel sistema di scambio delle emissioni gestito dall'unione europea (gli ETS).
"L'agricoltura mantiene un dialogo costante con il mondo delle università e della ricerca – ha dichiarato Dino Scanavino, presidente Cia – Il giro d'affari dell'agricoltura 4.0 in Italia ha toccato quota 450 milioni di euro con una crescita del 22% su base annua (Osservatorio Smart Agrifood) e comprende tutto il complesso di tecnologie usate dalle nostre aziende per migliorare le rese e la sostenibilità delle coltivazioni".
La tecnologia è quindi un asset indispensabile per le aziende attuali, continua infatti Scavino: "Per continuare a produrre cibo fresco e sano, gli agricoltori dovranno puntare sempre più all'integrazione con l'hi-tech, utilizzando tutte le risorse messe in campo dalla scienza per affrontare con strumenti efficaci le conseguenze del climate change e del dilagare delle fitopatie". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero