(Teleborsa) - Entrata a gamba tesa dell'Autorità per le Comunicazioni contro le parole di odio che si moltiplicano sempre di più in tv, sui social, in radio, sulla stampa....
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Parole che - spiega ancora l'Autorità - prendono di mira bersagli specifici e solitamente deboli come ad esempio donne, gli omosessuali, i meridionali, gli immigrati, i rom, le persone di colore, i musulmani, creando un clima diffuso di ostilità.
Per questo, l'Autorità ha deciso di istituire un sistema di monitoraggio che segnali qualsiasi oltraggio alla dignità personale e ai diritti dell'individuo, specialmente se l'affronto è indirizzato ad un minore o comunque ad una persona vulnerabile. Interverrà anche a seguito di denunce da parte di associazioni e organizzazioni.
Le piattaforme di contenuti audiovisivi, come ad esempio YouTube, dovranno attivarsi contro i commenti che diffondono odio, mentre ad editori televisivi come la Rai sarà richiesto un ulteriore sforzo nel promuovere la diffusione di parole di inclusione e coesione sociale.
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Il Messaggero