Via libera al 730 precompilato ma per la riforma è corsa contro il tempo

Via libera al 730 precompilato ma per la riforma è corsa contro il tempo
La clessidra si è già svuotata per oltre la metà: mancano circa cinque mesi su dodici alla scadenza fissata per concretizzare la riforma del fisco messa nero su bianco nella...

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La clessidra si è già svuotata per oltre la metà: mancano circa cinque mesi su dodici alla scadenza fissata per concretizzare la riforma del fisco messa nero su bianco nella legge delega. Quel testo, faticosamente approvato nel marzo di quest'anno (dopo un percorso parlamentare travagliato a cavallo di due legislature), dava un anno di tempo al governo per approvare i relativi decreti attuativi. Alcuni hanno iniziato il proprio percorso, e proprio oggi il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il provvedimento in materia di semplificazione che contiene il anche il 730 precompilato. Ma per gli altri i tempi restano incerti.




L'operazione dichiarazioni precompilate scatterà dal prossimo anno La novità è riservata a dipendenti e pensionati, come l’attuale 730. Sulla carta la platea è di 30 milioni di persone, ma è prevedibile che solo una parte faccia questa scelta. La dichiarazione sarà resa disponibile ai contribuenti entro il 15 aprile: potranno ritirarla o direttamente on line oppure tranite il Caf oppure il commercialista. Il termine per la presentazione è il 7 luglio. Se il contribuente deciderà di accettare la proposta del fisco, si metterà al riparo da ulteriori controlli e richieste. Altrimenti potrà inserire altri dati relativi alla propria posizione.



Ma a lanciare l'allarme sulla delega nel suo insieme è stato ieri il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti. “Dobbiamo darci una mossa, possiamo ancora farcela” ha detto Zanetti intervenendo ad un convegno alla Luiss. E ha spiegato qual è uno dei nodi ancora non del tutto sciolti a livello politico: il trattamento da riservare - in tema di revisione del sistema sanzionatorio - a violazioni quali la omessa o infedele dichiarazione, che a suo avviso dovrebbe rientrare nel campo penale solo nei casi più gravi, non tanto dal punto di vista degli importi in gioco quanto degli effettivi comportamenti del contribuente.



I decreti in ancora in lista di attesa sono tanti e importanti, oltre a quello in tema di sanzioni anche l'abuso di diritto (che comprende l'elusione fiscale) la tassazione delle piccole imprese e altri ancora. C'è pure la revisione del catasto, che comunque richiederà alcuni anni anche una volta approvato il provvedimento: per ora c'è solo quello sulla composizione delle commissioni che dovranno occuparsene a livello locale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero