Solo il 4% delle vie in Italia dedicato alle donne, un libro racconta la vita di 50 italiane geniali

Solo il 4% delle vie in Italia dedicato alle donne, un libro racconta la vita di 50 italiane geniali
Che le strade italiane siano soprattutto al maschile non è una novità. Solo il 4% è dedicato alle donne. Da tempo però si sono mossi diversi...

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Che le strade italiane siano soprattutto al maschile non è una novità. Solo il 4% è dedicato alle donne. Da tempo però si sono mossi diversi gruppi culturali, non solo femminili, con lo scopo di arrivare ad una sorta di par condicio nella toponomastica considerando che sono pochissime attualmente le strade consacrate alle italiane famose. La maggior parte sante, martiri e Madonne. Mentre le scrittrici, le scienziate, le inventrici, le sportive, le artiste e le eroine sembrano finite in secondo piano. 

Figure di grande peso ma ingiustamente oscurate dalla fama del compagno, ridimensionate dalla storiografia, sminuite e sottovalutate, e così sono rimaste nell’ombra, e le rare eccezioni non hanno ottenuto più di una targa in periferia. Eleonora d’Arborea è stata l’antesignana dell’uguaglianza davanti alla legge, Artemisia Gentileschi ha sfidato le convenzioni dell’arte e della morale, Franca Florio è stata la protagonista incontrastata della Belle Époque, Tina Modotti ha rivoluzionato la fotografia e Gae Aulenti l’architettura.

Come loro, molte altre donne dalla mente geniale e dalla personalità forte hanno lottato per affermarsi, cimentandosi nella duplice impresa di esprimere il proprio talento e di emergere in un mondo di uomini. Per fare giustizia è stato scritto un libro a loro dedicato. Valentina Ricci, Viola Afrifa e Romana Rimondi hanno selezionato cinquanta grandi donne italiane di ogni epoca – da Costanza d’Altavilla ad Alda Merini, da Trotula De Ruggiero ad Anna Magnani – che hanno affrontato ostacoli e pregiudizi per consegnarci un esempio di determinazione, coraggio e indipendenza valido ancora oggi. Il risultato è un viaggio senza tempo attraverso lo sguardo delle donne che ci hanno spianato la strada.

 

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Il Messaggero