«Non parlateci più di valori occidentali se non sapete difendere il popolo curdo». Oltre cento donne - giornaliste, scrittrici, parlamentari, artiste, attiviste...
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Tra i firmatari Ritanna Armeni, Susanna Camusso, Elsa Fornero, Lia Levi, Maria Laura Rodotà, Mina Welby, Giovanna Melandri, e Nathania Zevi. Si è aggiunta anche la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna.
Siria, la lettera delle donne curde al mondo: «Combatteremo fino alla pace»
Il nuovo conflitto, spiegano le promotrici, scuote le coscienze femminili in modo speciale «perché siamo tutte consapevoli che è sotto attacco una enclave culturale unica in quell'area, che rispetta la parità femminile e i diritti delle donne fino a farne il simbolo delle sue aspirazioni di libertà».
«Una mobilitazione spontanea, che punta a smascherare le ipocrisie su temi di politica estera e di difesa dei diritti di donne, uomini e bambini, in una parte di mondo martoriata ormai da molto tempo», dichiara il gruppo. «L'obiettivo è più ampio di un semplice j'accuse nei confronti di una politica troppo molle davanti a stragi di diritti umani e di popoli, davanti alla indignazione di breve durata. Si punta a una manifestazione su cui molte donne stanno ragionando». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero