Roma, prima vigilessa sulla pedana di piazza Venezia: Cristina come Albertone

Sotto la pizzarda bianca d'ordinanza, luccicano due orecchini di smeraldo: «Un tocco femminile», scherza Cristina Corbucci, 43 anni dalla Garbatella, matricola...

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Sotto la pizzarda bianca d'ordinanza, luccicano due orecchini di smeraldo: «Un tocco femminile», scherza Cristina Corbucci, 43 anni dalla Garbatella, matricola 15965 della Polizia locale. È la prima donna a salire sulla storica pedana di piazza Venezia, incrocio iconico della Roma di Albertone, appannaggio finora soltanto dei colleghi uomini. Il neo-comandante dei caschi bianchi, Ugo Angeloni, che viene dalla Polizia di Stato, ha deciso di spezzare la tradizione tutta al maschile e di dare al battaglione delle agenti il giusto spazio sul podio. Sì, perché governare il traffico impazzito dell'Urbe potrà sembrare una rogna ma, da qui, «è come dirigere un'orchestra», come racconta Maurizio Maggi, dirigente del Gruppo Centro Storico, una vita nei ranghi della Municipale.

Roma in zona rossa ritrova la pedana dei vigili di piazza Venezia


«Fino a qualche anno fa non avrei nemmeno pensato di fare il vigile urbano», racconta Cristina. Quarantenne, laureata in Scienze politiche a Roma 3, specialista in cavilli nelle gare d'appalto, un passato alla Consip da precaria e diversi altri lavori nel settore delle consulenze. Fino a quando, nel giugno del 2018, si sblocca il concorsone che si trascinava dal 2010 e riesce a firmare il contratto col Comune. «Mi ero candidata anche per altri ruoli, diversi dalla Polizia locale, ma quando avrei potuto lasciare la divisa ho capito che questo lavoro, in fondo, mi divertiva. Si parla con tante persone, la gente sorride». Ai vigili? «Forse perché non mi occupo di multe», strizzatina d'occhio.


«SEMAFORO INTELLIGENTE»
«Il vero semaforo intelligente è questo», dice Cristina, mentre si avvicina il momento di mettere il primo piede sulla pedana da poco rimessa in uso, celebrata pure da Woody Allen. «Non mi spaventa, ero abituata al lungotevere all'ora di punta. Poi là sopra ti senti davvero al centro-del-centro di Roma».


Per guadagnare il podio di piazza Venezia, tocca passare da un addestramento di gestualità. Tiene le lezioni il maestro Fabio Grillo, vigile-veterano, le cui mani durante il turno danzano come quelle di un raffinato mimo. Alle 12.23, è lui, Grillo, a scortare Cristina fino alla pedana, a farle largo tra le macchine sfreccianti. Un altro agente, Giuseppe Battisti, aziona la manopola dell'interruttore e la pedana si erge tra i sampietrini davanti all'Altare della Patria. Impossibile non notare la coda di cavallo bionda dell'agente Corbucci. Oscilla da sotto il caschetto. Subito partono i selfie. Le scooteriste, all'alt, anziché sbuffare sorridono. Una grida: «Daje!». Cristina è allenata, maneggia il traffico senza impacci. Con la sinistra ferma il bus 85, con la destra incalza il 40 a tirare dritto. Dopo mezz'ora, stacca. «Bisogna far riposare le braccia - riprende Maggi, il dirigente del Centro - Certi colleghi ultra-sessantenni non reggono nemmeno 20 minuti! Per fortuna tanti altri giovani e tante donne hanno fatto richiesta per salire sulla pedana». Qualche vigilessa, in passato, si era vista, ma di rado, «e solo per rimpiazzare i colleghi assenti», racconta Maggi. «Cristina invece è la prima donna che farà questo lavoro a tempo pieno, inserita nei turni», chiosa il comandante Angeloni, anche perché tante dirigenti già ricoprono ruoli di primo piano. Infatti per Corbucci, per quanto simbolico, questo è solo il primo passo. «Ora sono un agente semplice, ma chissà, un giorno magari farò il comandante». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero